Nessuno pensa ai bambiiini! Mamma li morti! E' nostro dovere proteggerci da noi stessi! Anche Linus si schiera contro i rave illegali, e spero tanto che l'abbia fatto solo per trasmettere il messaggio che fare i coglioni è immensamente ouuut.
Sentite, c'è qualcosa di più schifosamente demagogico, populista, ipocrita e stupido del proibire una cosa già illegale per dimostrare che tu, stronzo di un politico strafatto di coca, prendi a cuore la situazione e non resti indifferente davanti alla tragica giovane vita spezzata dei miei due? Fai pure lo spaccone ora che i soldi li hai rubati e la droga e le troie te le portano dirette in ufficio, con comodo, quando sollevi la tua cornetta a forma di vibratore e con nonchalanche chiedi "Ambrogio? Il solito", ma prego. Non sarebbe meglio credere nella selezione naturale della specie? Perchè, se devo essere proprio onesta, fatte salve le condoglianze di rito ai genitori che hanno dei figli così, perchè diavolo non posso fargli le congratulazioni, ai medesimi genitori, per essersi liberati dei suddetti figli? Perchè fanculo al politicamente corretto, se a 25 anni un idiota decerebrato e decorticato non sa o non si rende conto che disfarsi per dodic'ore di seguito sparandosi tutte le merdose pasticche di trementina concentrata che trova potrebbe far male, va il caso, allora mi dispiace tanto per la società e la famiglia, ma che questo demente crepi in pace senza possibilità di riprodursi mi sembra la soluzione migliore per un mondo migliore. E vedranno tutti che nella prossima reincarnazione sarà un bruco molto attento e responsabile e pieno di buoni sentimenti. Eccheccazzo! Ho concluso, Vostro Onore. Danny Crane.
Non cominciate a rompere: ho detto se non lo sa. Ormai anche a leggere i giornali per analfabeti ci trovi la gente morta, e a vent'anni le cellule cerebrali e gli strumenti da usare ce li hai, non puoi nasconderti dietro a un dito, quindi basta, cazzo. Che te lo dico a fare?
Certo, l'oppizione che va per la maggiore è che lo sai ma pensi che non succederà mai a te. E qui iniziamo con la sociologia. Perchè abbiamo il grave problema del maschio bianco ventenne, ovvero la razza che si sente più invincibile dell'universo. E vabbeeene, consideriamo che non si può spaccargli la testa a bastonate a tutti per dimostrare che il mondo è duro, cosa bisogna fare? Semplicemente piantarla di proteggere gli stupidi bambini e iniziare a sbattergli davanti a 13 anni le foto degli incidenti stradali e degli effetti della droga, facendogli gli elenchi dei loro compagni di scuola uguali a loro a cui è successo. Dopodichè ritorni al punto uno.
Va bene, ammetto che ci siano un sacco di gggiovani ignoranti e maleducati, e non so come la vedete voi, ma secondo me uno che ascolta la tecno e la house volontariamente per più di un'ora deve essere ucciso in modo possibilmente trucido. Però ci sono anche un sacco di posti dove non si fa nulla, e allora come puoi colpevolizzare un branco di poveri cristi che si organizzano un festone per i cavoli loro? Signori, io sto a Pavia: ventimila studenti, purtroppo per loro non votanti, e ci sono stati vecchi rompicoglioni che si sono lamentati preventivamente per un nuovo locale aperto vicino allo stadio. Lo stadio è praticamente fuori città, ci sono vicini solo capannoni e il poligono (ndr). Adesso, cazzo, se le vie di mezzo non esistono mi viene davvero voglia di andare a ballare e scopare e sballarmi come uno zombie per tre giorni, e poi magari anche di devastare tutto e picchiare vecchiette.
Vuoi educare un branco di ravisti, o ravari, o cmq tizi che fanno un rave? E' facile, li circondi con la cavalleria, gli tiri secchiate d'acqua gelata, li torturi finchè non sputano la droga e gli spacciatori (e gli spacciatori finchè non sputano i fornitori), e poi gli dici che o puliscono la zona e vanno a prendere il cappuccio e la brioche nei bar della tua città oppure pagano un miliooone di milioooni di multa e gli strappi il piercing all'ombelico (Dramatization). Costa troppo? Bè, diavolo, di adunate monster non so quante ce ne siano all'anno per chilometro quadrato, quindi un minimo di investimento sulla cosa si può anche farlo, dato anche il fatto che con un minimo di organizzazione puoi ottenere un ritorno economico per la tua zona (do you know... panini... parcheggi... camping... na gitarella sul lungomare per un paio di evoluti...?).
Eppoi c'è l'oppizione che ai vegliardi autoconservatori, quelli della generazione con l'LSD negli acquedotti che hanno costruito un grande e bel paese per viverci, per intenderci, piace bollare come "Che vadano a mundarìs, ai miei tempi si saltavano i fossi per il lungo". Ovvero il fatto che i ggiovani d'oggi abbiano bisogno quasi fisico di autodistruzione, e che mettano benissimo in conto quando bevono, e fumano, e si spanano il cervello tutta una notte in diiisco, e corrono in macchina come anatre senza testa, che possono morire, e forse è quello che in fondo in fondo desiderano.
Continua...
Au revoir
martedì 18 agosto 2009
venerdì 14 agosto 2009
Trasporti
Domenica scorsa abbandonai la mia diletta e vacanzevole Creta per tornare ai nebbiosi lidi pavesi. Questa operazione prevedeva ultima giornata di mare, completa 11am-20pm causa sbattimento fuori da hotel Nancy alle 12 di sabato, doccia ore 20 in gentile camera cortesia, vagare per il mondo fino all' 1.40 di notte, quando un autista chiaramente ubriaco si è fatto inseguire per portarci all'areoporto. Il volodromo di Heraklion è piccolo, gradevole, e possiede bar/caffetteria/panini in numero di 3 (tre): due "fuori", al check in (uno solo bar, l'altro giornali, cose confezionate, acqua e bibite), e uno dentro, nell'area partenze, e alle 4 del mattino sono perfettamente funzionanti.
Parentesi: a Malpensa, da cui sono partita alle 23 del sabato prima presso il terminal 2 (quello grosso), ci sono aperti i luoghi di ristoro all'interno del terminal, ma purtroppo vicino ai gates ci sono soltanto 2 macchinette con bibite e merendine, presso le quali 1 mezza naturale costa... rullo di tamburi... sparate, via... provate a immaginare, secondo voi, quanto cazzo può costare una mezza naturale alla macchinetta alle 10 di sera di sabato 1 agosto a Malpensa senza bar aperti, tra l'altro con parecchi aerei in partenza, tanto che abbiamo fatto ritardo per via delle piste e rotte intasate, ovviamente senza un cambiamonete, dai per curiosità cazzo, indovinate. Ebbene: 1,50 euro. Non sto nemmeno a ripeterlo. Ho concluso Vostro Onore, Danny Crane.
Ma comunque. Partii tristemente verso la fine delle vacanze, atterrando in Italia alle 5.30 del mattino, per precipitare nel baratro infernale del terrore e della morte muahahahahahahahahah. Per prima cosa scemo il pilota che è arrivato con venti minuti di anticipo, si può essere così incapaci? Restammo quindi sequestrati sul velivolo per giorni (fino alle 6.15) perchè gli autobus erano sul posto come soldatini, contrariamente alle scalette per scendere, per l'appunto disperse e introvabili. Ah, perchè non usammo gli scivoli d'emergenza? Sporchi, sudati, claustrofobizzati mostruosamente, stanchi, assonnati, rapiti, derubati, mutilati, decapitati (Dramatization ndr) sbarchiamo nel terminal tenendoci stretti gli zaini e lanciando occhiate assassine ad ogni possibile bieco ladro di bagagli e accarezzando i nostri piccoli cari macheti. Tralasciando le indicazioni inesistenti, avemmo il primo colpo di culo nel reperire un effettivamente comodo e funzionante e frequente shuttle per la Stazione di Milano. Ah, ma caro lo pagammo!
Ora, qualche anno fa mi sono trovata a frequentare molto spesso la stazione di Milano, che a parte l'affollamento e la criminalità era un posto molto chiaro: una groooosssa casa, entri dalla porta, a piano terra c'è la biglietteria, davanti a te c'è una groooosssa scala, sali la scala driiittta, al secondo piano ci sono i bar, l'edicola, e i trenini che partono con i loro piccoli teneri dolci binari. Sembra comodo, e lo è. Entri e vai dritto fino al tuo treno. Non è più così. Il Malpensa shuttle ti porta sul lato, il lato non ha l'ingresso, fai il giro del mondo, entri, c'è un dedalo di corridoi scarsamente illuminati che non portano da nessuna parte, dopo alcuni minuti troviamo la biglietteria, minuscola e col soffitto basso da ufficetto fumoso da allibratore di ottava categoria. La fila chiaramente esce dalla stanza, ci volgiamo alle macchinette: figata, ce ne sono tante tante. Ne funzionano 3 (tre). Ovviamente non con i contanti, con il bancomat. Va bene, compriamo il biglietto che ce la possiamo ancora fare, ma una volta bigliettati sorge la grande domanda: DOVE SONO I TRENI?? Giriamo su noi stessi su e giu attraverso strani rulli rotanti (cosììì Blade Runner) che ti fanno fare il tour dei corridoi misteriosi (Dramatization, ndr). Corriamo, corriamo con le nostre valige, ma il treno sta già partendo e ci fa ciao ciao con la manina. Va bene, il prossimo è alle 7.50, aspettiamo sti quaranta minuti, faremo colazione, così abbiamo da star seduti (con le valige, in piedi dalle 9 del giorno prima). Non l'avessimo mai detto, Cristo... I bar coi tavolini sono tutti chiusi e incerottati come se fossero stati teatro del giallo dell'estate. Vabbè, pigliamoci sta brioche (con mezzo ditale di crema, uffi, come se avesse a cuore la mia dieta di merda) e cerchiamoci da appoggiare il culo. Uo-uo-uo-uooooooo (musichetta della sconfitta, ndr). A Milano siamo tutti stupidi punkabbestia, perchè le panchine non esistono! Vabbbèèèène, è una drammatizzazione, una c'è, nello slargo dell'ultimo binario, ma una signora anziana apparentemente ci abita. No P A N C H I N A no party. A quel punto siamo alla risatina isterica, e troviamo nell'ordine: una cappella (chiusa, se no saremmo andati a sederci, chiusa con la catena), delle oscure e nebulose stanze nere sbarrate, una stazione dei carabinieri vuota e non aperta, un plastico della stazione (avete sentito bene Siore e Siori, un plastico bianchiccio 4X4), e un ufficio che si chiama Customer Care, eh, non siamo felici? Non è tutto quello che vorremmo in una cazzo di stazione di una cazzo di metropoli: una CAPPELLA e un PLASTICO oltre a una montagna di invisibili e labirintici negozi? Perchè mai volere delle panchine e un bar con le sedie? Scema io, come si dice. Per fortuna il Customer Care ci salverà la vita spiegandoci che non si può fare nulla. Viva lo zen! Viva la figa! In compenso però scoviamo una fontanella per bere, chiaramente facista come la stazione, e ci sovviene l'eterno Perchè gli italiani non fanno nulla se non c'è una dittatura a morderglielo nel culo? Il regionale è in orario, e molte sue porte sono rotte: oscillano tristemente nella nebbia, tra i grandi fiori bianchi della cicuta... si aprono, si chiudono, si aprono... Per metterci le mie due lire di politicamente scorretto quotidiano, ora ho capito perchè i terroristi si sono messi d'accordo assieme ai servizi segreti, tutti d'amore e d'accordo, per far saltare in aria le stazioni. Chiaramente non avevano trovato una panchina!
Ultimo avvertimento: sappiate che la domenica d'agosto alle 9 del mattino a Pavia i taxi non ci sono.
Au revoir
Parentesi: a Malpensa, da cui sono partita alle 23 del sabato prima presso il terminal 2 (quello grosso), ci sono aperti i luoghi di ristoro all'interno del terminal, ma purtroppo vicino ai gates ci sono soltanto 2 macchinette con bibite e merendine, presso le quali 1 mezza naturale costa... rullo di tamburi... sparate, via... provate a immaginare, secondo voi, quanto cazzo può costare una mezza naturale alla macchinetta alle 10 di sera di sabato 1 agosto a Malpensa senza bar aperti, tra l'altro con parecchi aerei in partenza, tanto che abbiamo fatto ritardo per via delle piste e rotte intasate, ovviamente senza un cambiamonete, dai per curiosità cazzo, indovinate. Ebbene: 1,50 euro. Non sto nemmeno a ripeterlo. Ho concluso Vostro Onore, Danny Crane.
Ma comunque. Partii tristemente verso la fine delle vacanze, atterrando in Italia alle 5.30 del mattino, per precipitare nel baratro infernale del terrore e della morte muahahahahahahahahah. Per prima cosa scemo il pilota che è arrivato con venti minuti di anticipo, si può essere così incapaci? Restammo quindi sequestrati sul velivolo per giorni (fino alle 6.15) perchè gli autobus erano sul posto come soldatini, contrariamente alle scalette per scendere, per l'appunto disperse e introvabili. Ah, perchè non usammo gli scivoli d'emergenza? Sporchi, sudati, claustrofobizzati mostruosamente, stanchi, assonnati, rapiti, derubati, mutilati, decapitati (Dramatization ndr) sbarchiamo nel terminal tenendoci stretti gli zaini e lanciando occhiate assassine ad ogni possibile bieco ladro di bagagli e accarezzando i nostri piccoli cari macheti. Tralasciando le indicazioni inesistenti, avemmo il primo colpo di culo nel reperire un effettivamente comodo e funzionante e frequente shuttle per la Stazione di Milano. Ah, ma caro lo pagammo!
Ora, qualche anno fa mi sono trovata a frequentare molto spesso la stazione di Milano, che a parte l'affollamento e la criminalità era un posto molto chiaro: una groooosssa casa, entri dalla porta, a piano terra c'è la biglietteria, davanti a te c'è una groooosssa scala, sali la scala driiittta, al secondo piano ci sono i bar, l'edicola, e i trenini che partono con i loro piccoli teneri dolci binari. Sembra comodo, e lo è. Entri e vai dritto fino al tuo treno. Non è più così. Il Malpensa shuttle ti porta sul lato, il lato non ha l'ingresso, fai il giro del mondo, entri, c'è un dedalo di corridoi scarsamente illuminati che non portano da nessuna parte, dopo alcuni minuti troviamo la biglietteria, minuscola e col soffitto basso da ufficetto fumoso da allibratore di ottava categoria. La fila chiaramente esce dalla stanza, ci volgiamo alle macchinette: figata, ce ne sono tante tante. Ne funzionano 3 (tre). Ovviamente non con i contanti, con il bancomat. Va bene, compriamo il biglietto che ce la possiamo ancora fare, ma una volta bigliettati sorge la grande domanda: DOVE SONO I TRENI?? Giriamo su noi stessi su e giu attraverso strani rulli rotanti (cosììì Blade Runner) che ti fanno fare il tour dei corridoi misteriosi (Dramatization, ndr). Corriamo, corriamo con le nostre valige, ma il treno sta già partendo e ci fa ciao ciao con la manina. Va bene, il prossimo è alle 7.50, aspettiamo sti quaranta minuti, faremo colazione, così abbiamo da star seduti (con le valige, in piedi dalle 9 del giorno prima). Non l'avessimo mai detto, Cristo... I bar coi tavolini sono tutti chiusi e incerottati come se fossero stati teatro del giallo dell'estate. Vabbè, pigliamoci sta brioche (con mezzo ditale di crema, uffi, come se avesse a cuore la mia dieta di merda) e cerchiamoci da appoggiare il culo. Uo-uo-uo-uooooooo (musichetta della sconfitta, ndr). A Milano siamo tutti stupidi punkabbestia, perchè le panchine non esistono! Vabbbèèèène, è una drammatizzazione, una c'è, nello slargo dell'ultimo binario, ma una signora anziana apparentemente ci abita. No P A N C H I N A no party. A quel punto siamo alla risatina isterica, e troviamo nell'ordine: una cappella (chiusa, se no saremmo andati a sederci, chiusa con la catena), delle oscure e nebulose stanze nere sbarrate, una stazione dei carabinieri vuota e non aperta, un plastico della stazione (avete sentito bene Siore e Siori, un plastico bianchiccio 4X4), e un ufficio che si chiama Customer Care, eh, non siamo felici? Non è tutto quello che vorremmo in una cazzo di stazione di una cazzo di metropoli: una CAPPELLA e un PLASTICO oltre a una montagna di invisibili e labirintici negozi? Perchè mai volere delle panchine e un bar con le sedie? Scema io, come si dice. Per fortuna il Customer Care ci salverà la vita spiegandoci che non si può fare nulla. Viva lo zen! Viva la figa! In compenso però scoviamo una fontanella per bere, chiaramente facista come la stazione, e ci sovviene l'eterno Perchè gli italiani non fanno nulla se non c'è una dittatura a morderglielo nel culo? Il regionale è in orario, e molte sue porte sono rotte: oscillano tristemente nella nebbia, tra i grandi fiori bianchi della cicuta... si aprono, si chiudono, si aprono... Per metterci le mie due lire di politicamente scorretto quotidiano, ora ho capito perchè i terroristi si sono messi d'accordo assieme ai servizi segreti, tutti d'amore e d'accordo, per far saltare in aria le stazioni. Chiaramente non avevano trovato una panchina!
Ultimo avvertimento: sappiate che la domenica d'agosto alle 9 del mattino a Pavia i taxi non ci sono.
Au revoir
giovedì 13 agosto 2009
In una notte d'orrore, un bieco malandrino...
L'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stessi è questa minorità se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! – è dunque il motto dell'illuminismo. Sennonché a questo illuminismo non occorre altro che la libertà, e la più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi. Ma io odo da tutte le parti gridare: — Non ragionate! — L'ufficiale dice: — Non ragionate, ma fate esercitazioni militari. — L'impiegato di finanza: — Non ragionate, ma pagate! — L'uomo di chiesa: — Non ragionate, ma credeteNon mi è mai piaciuto Immanuel, quello che scrive sui cioccolatini. Per carità, un coglione totale è fatto diverso, somiglia più a Sant'Agostino e a Mussolini, ma gli Dei mi scampino dall'avere mai la legge morale dentro di me, mi dà i brividi, quasi peggio dell'imperativo categorico. Inoltre era un pazzo furioso con la bava alla bocca che si svegliava sempre alla stessa ora (le 5 di mattina, ho concluso Vostro Onore, Danny Crane) e faceva sempre le stesse cose: persino quello di E' già ieri, che viveva sempre lo stesso giorno, aveva una vita più varia. E non fare mai niente di nuovo è il modo migliore di dire cagate.
Ma comunque, il bel riassuntino qua sopra è azzeccatissimo! Voglio dire, non pensare sembra una cosa brutta, non è così? L'Illuminismo può essere un po' noioso, come lo sono tutti i venditori di enciclopedie e i predicatori del bene, e a volte chi non vorrebbe essere un romantico strafatto di cioccolato che rotola frignando e dormicchiando sul divano mentre guarda medievali cartoni animati? Però sinceramente, obiettivamente, onestamente, pensavo fosse ormai nel fottuto 2009 scontato che Cristo santo, se non ci fosse stato l'Illuminismo avremmo davvero dovuto aspettare che i microonde ce li portassero gli alieni e che saremmo ancora a Vota per l'oscurantismo vota per l'impero, anzi non votare per niente che tanto non sei tu lo re. No?
Ordunque, la parola Bieco io l'ho imparata da piccola, con le storie del terrore che mi raccontava mia nonna Margherita, e ad ogni modo significa "Che esprime malvagità, dalle cattive intenzioni, torvo, truce, sinistro, malevolo".
E' vero, il geniaccio che ha detto quella pensata graziosa in realtà ha pronunciato "Il più bieco Illuminismo", riferendosi al lato oscuro dello Sforzo, quello che in effetti aveva colto come senza liberarsi delle pastoie tipo Chiese e terra piatta e dalli alla strega galleggiante non si sarebbe mai andati avanti. E questo celo concediamo, va bene, è stato travisato come il Silvio. Forse anch'io avrei approfittato della prima scusa per cacciare un po' di Gesuiti neri, però dai, è il tuo lavoro, ci sta dentro che difendi la causa.
Parentesi sulla causa: io sono pienamente d'accordo sul fatto che i prof di Religione partecipino agli scrutini, perchè in un curioso slancio di ottimismo considero come spesso la materia sia composta da dialogo e discussione su argomenti di attualità o di etica, cosa che mi sembra mettere il prof in un'ottima posizione per dire ai colleghi qualcosa di vario sull'alunno, sul modo in cui parla e reagisce e queste robe qua. Ma i crediti no, no, eh. Cultura una minchia, cultura. E' semplicemente un ricatto, dato che non c'è un'offerta alternativa o un obbligo, punto. Per non parlare di "Io ti dò un creditino se tu rinunci al preservativino e a Satanino e mi dici quello che voglio sentire sentirino". Col cazzo, amigos! Per non parlare di quanto possa essere sbagliato che faccia media il voto di una materia che non fanno tutti, e grazie agli Dei non è più obbligatoria per tutti, plz thx gg. Non mi pare così difficile legalmente, anzi, mi pare anche un po' scontato, se lo volete proprio sapè.
Ciononostante, l'accostamento nella stessa frase di Bieco e Illuminismo è una scelta talmente teatrale, iperbolica, trascendentale e delirante che non può non colpire. Non so, è come dire Porco Dante, Morte alla pila, o Ziiiii quanto mi eccita strappare le unghie a morsi ai bambini.
Cosa mi fa incazzare oltre all'oltraggio culturale, agli idioti quiescenti che non hanno un cazzo da fare in vacanza, allo Stato preso a calci in culo ecc? Che il nostro presidente del C. cercherà di scambiare il pat pat sulle sue baldracche contro cose come queste, o le donne, o la prossima minchiata medievale che venga in mente al prossimo mafioso di qualsiasi categoria.
Spero tanto che a nessuno gliene freghi nulla, un po' come della messa la domenica.
Au revoir
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