sabato 26 giugno 2010

Capitolo 0 - E' qui la festa?



Riassunto/presentazione: grazie a Stige che era ispirato! Lungo solo per oggi, per fornire l'ambientazione a chi non ce l'ha.

Francia, il XX secolo si affaccia alla vita: qui comincia l'avventura narrata in questo romanzo di formazione, che spiega come due non più tanto giovani vampiri si apprestino a completare il loro addestramento alla vita adulta, cercando di imparare la lezione più importante di tutte: Piano con le cazzate!
Il relitto piangente rannicchiato nella bara, sì, quello che sembra Lady Oscar, solo moro e leggermente meno virile, risponde al nome di Jean-Claude. Non è un vampiro ricco, influente, e certo non è tanto sveglio, però in fondo è un bambino fortunato: oggi è scattato l'ultimo giorno dei 100 (cento) anni di punizione per aver estromesso il suo Signore Belle Morte dal triangolo amoroso con l'altro protagonista rimpiazzandolo con una versione più bruttina, mortale e meno capace. Sì, è andato dalla sua donna e capo feudale assoluto e le ha detto "Aho, troia, te non capisci il kuore, ti mollo".
In arrivo sui suoi tacchi e sexy come si può esserlo solo con un oscuro e doloroso passato alle spalle, c'è Asher, il suo degno compare, una versione di Due Facce che potrebbe sedurre anche Bruce Wayne. Ashy è il più vecchio dei due, ed è sempre stato il più maschio, ma dopo che l'Inquisizione ha ucciso il vertice bruttino e legalmente femmina del triangolo (sua ex ghoul) e bruciato metà del suo corpo con acqua santa, ha iniziato a pettinarsi a schiaffo e a diventare un "giovane alternativo dark" (comunemente detti emo).
Go, girls...

Colonna sonora: Great Balls of fire by Jerry Lee Lewis
Jean-Claude si rigirò un’altra volta nella bara, sistemandosi sugli occhi stanchi la mascherina refrigerante e annidandosi come un pidocchio nel rivestimento di cachemire.
Era come se quel giorno durasse da un’eternità e lui fosse rimasto sempre sveglio. Cazzo! Se uno viene infilato nella bara ci si aspetterebbe come minimo di essere lasciati in pace, no? Ogni singolo centimetro della sua pelle urlava lamenti strazianti, in particolare un punto vicino al suo culo.
Sembrava che un calabrone impazzito gli si fosse attaccato addosso e continuasse imperterrito a infilzarlo e lacerargli le carni. Ma neppure in quel caso avrebbe mosso un dito per uscire da lì.
Non era paura, la sua, era scazzo! Aveva superato prove ben più sgradevoli però sempre una per volta e che diamine!!! E quella stronza di Belle che si era pure data da fare per organizzargli il compleanno…come se gli avesse mai fatto piacere dichiarare a tutti i suoi anni…era da quando era stato trasformato che la sua età era entrata nel mistero!!!!
Non ricordava molto della serata, aveva immagini confuse, qualche ricordo a sprazzo. Si era forse fatto di sangue al pejote?
Si ricordava bene di aver letto il copione e di aver fissato Belle negli occhi color dell’ambra.
“Ma che merda di copione è?!" aveva urlato con quanto fiato aveva in corpo nel bel mezzo della sala. "Non è giusto! Ma chi ha scritto questa schifezza?"
"Morgana71, Morgana71!" aveva risposto il coro greco da dietro le quinte.
Con un filo di speranza il vampiro si era rivolto all'Autrice, sbattendo le ciglia, pronto a prometterle qualsiasi cosa. E infatti normalmente la scrittrice si sarebbe commossa davanti ai suoi occhioni blu da cucciolo: solo che, purtroppo o per fortuna, era un pochino impegnata con certe zanne orgasmiche, e riuscì giusto a balbettare "QI formica… gah… segggghhhhuire tramaaahhh".
Desolato, Jean-Claude aveva provato a rivolgersi di nuovo al suo boss, implorando senza convinzione: "Non potete farlo con la computer grafica? Merde! Almeno una controfigura del menga! Pliiiiiis!”
Belle aveva gentilmente risposto che i soldi per gli effetti speciali erano finiti in cose più serie: aveva speso tutto il budget per i falli finti, le fruste e le decorazioni.
Ne ricordava una in particolare: una sobria fontana a forma di uccello non circonciso che eiaculava sangue nel bel mezzo del salone. Nella vasca c’era già qualcuno a farsi il bagno e non era ancora mezzanotte. Per non parlare delle deliziose fontanelle che adornavano qua e là le nicchie di marmo. Belle si era pure disturbata ad appenderci l’avviso “Potabile”! Quella sera il sangue era scorso a fiumi e nel sotterraneo i leccapiedi della master dovevano aver pigiato gli schiavi come nella vendemmia del Bordeaux del 1604! Purtroppo il loro non era stato l’unico sangue versato…
Ricordava lo sguardo malizioso della sua Signora che alzava il calice e brindava alla fine dei suoi cento anni di schiavitù, i mille occhi che lo fissavano delusi, ma che urlavano a gran voce il desiderio feroce di lasciare sul suo corpo i segni indelebili del loro passaggio! Tutti con la penna in mano per fare la firma!
Ricordava il grido di Belle, “Avete tutti le vostre cartelle?”
E poi il ruggito che ne era seguito, di felicità o disappunto ad ogni estrazione. L’ambo erano mani e piedi, il terno viso e petto, la quaterna cazzo e capelli e la cinquina ovviamente il culo. I resti erano il premio di consolazione.
Poi era stato afferrato con forza da un numero imprecisato di mani, possenti come tenaglie, da cui non avrebbe potuto divincolarsi neppure volendo. Qualcuno gli aveva strattonato la testa all’indietro tirandolo per i capelli urlando, “Fanculo alla tombola e ai soliti raccomandati, io non lo voglio solo il pollice!” E il ballo era iniziato...
Non era niente che non avesse già subito, pensò.
Aveva provato anche a dormire, in genere contare i cazzi funzionava….ma al centocinquesimo una colata di pus negli occhi gli aveva fatto perdere il conto, grazie Yvette.
E aveva dovuto iniziare da capo.

Jean Claude si tolse la mascherina e aprì gli occhi.
Il dolore non accennava a diminuire e non capiva il perché. Gli sembrava di avere le mutande infilate nel culo, ma diamine! Lui non ne portava!!! Andò con la mano a tentoni cercando la luce di cortesia.
“Portalo qui, ADESSO! Non mi interessa come e in che condizioni, ma fa uscire quel sorcio dalla sua tana e vedi che sia presentabile. O gli ultimi cento anni gli sembreranno un soggiorno a Versailles rispetto a ciò che lo aspetta. E dammi la mia pipa di crack che mi sono alzata male!!!”
La voce di Belle gli rimbombò nelle orecchie e, improvvisamente, gli sembrò di vedere il suo viso, i suoi occhi infuocati che lo fissavano e sentì la sua mano serrargli la gola.
Mon Dieu! Versailles? Quel lurido buco pieno di pidocchi dai letti troppo piccoli e le cucine piene di brioches? A Jean-Claude si accapponò la pelle
“…Asher, vai tu, così io non muovo il culo e lui soffre di più, tanto è colpa tua gnegnegne!”
Jean Claude si irrigidì.
Asher. Belle doveva essersi già sparata un’endovena di ero.

Lo aveva cercato, ieri, in mezzo a quella massa di individui, sperando di incontrarlo, di parlargli.
Voleva ancora il suo amante, nonostante le prescrizioni dell’analista, ma che diavolo! Era un vampiro di Belle o no? Il suo masochismo andava coltivato, non represso e quindi ci avrebbe riprovato ancora, probabilmente per l’ultima volta; perché, in realtà, non desiderava altro che un pretesto per mandare all’aria il suo piano. Ma per farlo gli serviva lui. Asher.
Sapeva che quella sera non avrebbe potuto esimersi dall’essere presente, Belle non gliel’avrebbe perdonato e l’avrebbe costretto a portare la coda di cavallo. Così, fin dal suo ingresso nella grande sala, prima che il ricevimento si rivelasse per ciò che era in realtà, Jean-Claude non aveva fatto altro che sbirciare negli angoli più nascosti dell’immensa stanza: sotto i tappeti, dietro le tende, sotto i tavoli, in mezzo alle fontanelle, in tutti i suoi posti favoriti. Era passato anche dal loro posticino speciale, la stanza delle torture, ma niente.
E poi alla fine aveva solo cercato di resistere, sperando in una comparsata dell’ultimo momento, ma restare cosciente gli era sempre più difficile.
Una noia!!!!
Nessuno che conoscesse l’uso creativo dei gadgets…
Il sole sarebbe sorto di lì a poco, riusciva a percepirlo, e un senso di sollievo si era già fatto strada tra il dolore e l’insofferenza: ben presto tutto sarebbe svanito e avrebbe potuto ritirarsi nella sua bara, libero e con l’ultima copia di Ratman.
Finalmente, pensò, mentre un sorriso lievissimo gli increspava le labbra gonfie e livide di sangue.
Ma la cosa doveva aver disturbato qualcuno perché, improvvisamente, fu scaraventato per terra e poi risollevato con forza per i capelli, finché non fu in ginocchio. Uno strattone gli tirò la testa all’indietro, e Jean Claude percepì un odore familiare, un respiro sul suo viso: e si irrigidì.
“Apri gli occhi Jean Claude, e guarda in faccia il tuo unico nemico.”
La voce di Asher risuonò come in un sogno. Chi aveva scritto quel dialogo? Lo sceneggiatore di Superman? Una sberla formato famiglia gli colpì la guancia con tale violenza che solo la presa sui capelli gli impedì di accasciarsi al suolo.
“Che c’è, mon cher? Non sorridi più? Non sono dunque degno della tua attenzione, al pari di tutti gli altri gentiluomini ai quali ti sei concesso con tanta arrendevolezza?”
Jean Claude aprì gli occhi. “Cazzo! E ti c’è voluto tanto? E tutta la sera ti aspetto!!!”
“Sei la solita cagna.” Sputò Asher.
A queste parole l’altro ebbe quasi un orgasmo.“Mon chardonnoret finalmente! Dopo cent’anni un complimento!”
“Mi fai solo schifo.”
“Mon Dieu se continui così vengo. Non vuoi che duri almeno un po’?” Sospirò Jean-Claude completamente immobile, in attesa.
La mano che ancora lo attanagliava si allentò lentamente trasformandosi in una delicata carezza, e la figura si sollevò per posizionarsi alle sue spalle.
Una presa fortissima gli serrò la gola costringendolo a piegare indietro la testa, mentre qualcosa di freddo e ruvido gli si saldava alla schiena.
Jean Claude richiuse gli occhi, soddisfatto, mentre una lacrima scivolava rapida sulla sua guancia.
“Allora abbiamo fatto la pace Ashy!”.
Una voce fredda come il ghiaccio lo sferzò più bruciante del cazzo che si ritrovò improvvisamente nel culo. “No, volevo solo scopare, non mi andava di fare il diverso.”
E poi tutto si spense.
Merda. Quella stronza di Belle aveva risparmiato pure sulle candele.
Jean-Claude sospirò al ricordo e finalmente riuscì ad accendere la luce di cortesia.
A quel punto afferrò quel qualcosa che offendeva le sue tenere carni e lo osservò sfoderando i suoi occhioni blu notte.
“Aghhhhhhhhh! Chi ha messo uno scorpione nella mia baraaaaaaaa!!!!”

Au revoir

Parodia di No rest for the wicked di Morgana71, scritta insieme a Ricciolineri. Non c'è scopo di lucro. I nomi di alcuni personaggi appartengono a Laurell Hamilton. Vari tratti di ambientazione appartengono alla Whitewolf. I personaggi originali appartengono a Morgana.

Supernatural Activity - PrePrologo


Parodia di No rest for the wicked di Morgana71.
Non c'è scopo di lucro. I nomi di alcuni personaggi appartengono a Laurell Hamilton. Vari tratti di ambientazione appartengono alla Whitewolf. I personaggi originali appartengono a Morgana.

Disclaimer di Ricciolineri:

Questa parodia nuoce gravemente alla salute, è politically incorrect e qualsiasi riferimento a persone o fatti realmente accaduti (in particolare ad amici nostri) è voluto e non casuale.
Detto questo...lasciate ogni speranza o voi che leggete!!!!
La bellissima donna, pelle diafana e lunghissimi capelli d’ebano, stava agitando minacciosamente un ventaglio in pizzo dipinto, ticchettando le unghie contro il bracciolo della poltrona Luigiqualchecosa. “Allora Musette? Cosa c’è in tv stasera? E sappi che ti ritengo direttamente responsabile della programmazione!”
La Musette in questione, una minuscola bambolina di porcellana dall’aria falsamente innocua, tossicchiò imbarazzata, rischiando di far cadere la propria parrucca incipriata, in realtà più alta di lei.
“Oh Bellemorte, Nostra Sexy Divinità…ehm…ci sarebbe un film…”
Un barlume di interesse accese lo sguardo d’ambra della donna. “Un film? Nuovo o già visto?”
“Ehm…penso che la mia Signora l’abbia già visto, purtroppo però non c’è altro…”
Bellemorte fissò la sua arcontessa con sguardo gelido. “Ummm…fammi vedere il trailer.”
Musette armeggiò col dvd facendo partire una musichetta inquietante. Una voce di morbido velluto, ben conosciuta a entrambe le donne riempì la stanza.
“Chi c’è? C’è qualcuno là sotto? Asher…sei tu? COSA SONO QUESTI COLPI?”
“JEAN-CLAUDEEEEE! AGHHHHHHH!AGHHHHHHH!AGHHHHHHH!”
Bellemorte sbuffò pesantemente mentre il commentatore chiosava: ““Supernatural Activity” la fanfiction che ha terrorizzato i vampiri di Francia. Da duecento anni. Ora sui vostri schermi.”
“Ancora! E che due palle!!!!” Brontolò Belle picchiettandosi la vena con due dita.
L’altra alzò un ditino avanzando timidamente un suggerimento. “Signò! Cioè, Mia Divina, potrebbe sempre scopare!"
“No Musette, che non si sappia in giro, ma ho il mal di testa. Fai partire questa merda e preparami subito un chilum!”
Au revoir

No rest for the wicked



Come avevo già confessato in precedenza, seppur ascoso tra le pieghe dei postz, io ho un lercio segretuccio: leggo Laurell Hamilton e in qualche modo assurdamente perverso mi piace.
Chi era costei? E' una scrittrice americana nana e con alcuni problemi psicologici che produce U R B A N fantasy: ha due saghe attive, di cui una sulle fate trombine e i cazzi colorati (soprattutto pastello, giuro) e di questa non ci occuperemo perchè se volete del porno c'è di meglio (ho letto le prime cinquanta pagine e l'ho restituito al prestatore), e una su una cacciatrice di vampiri/risvegliante di zombie tamarrissima che a partire dal decimo libro inizia ad avere una vita.
Orbene, perchè mi piace? Intanto perchè l'ambientazione ha i vampiri legalizzati che mi fanno sbavare, poi perchè ci sono alcune belle idee di trama anche se mal sviluppate, e infine per certi affascinanti o ridicoli personaggi che meritano una scorsa. In una parola: perversione. Ho concluso, Vostro Onore. Danny Crane.
Insomma, la pochezza dell'originale spinge all'uso terapeutico dello strumento fan fiction, in cui estrapoliamo il buono per inserirlo in storie di nostra invenzione, più logiche e scritte con una grammatica più corretta. Il mio gruppo di aiutoaiuto è il sito di Puddu, dove confesso di aver pubblicato anch'io, con lo pseudonimo (Dramatization) di Flora.
Vabbè, fin qui che ve frega? Un attimo di pazienza ancora. Dunque: un paio d'anni fa mi era venuta un'idea per uno di questi malatissimi raccontini, solo che rendendomi conto della mia ben nota capacità di rendere ridicola qualsiasi cosa, mi sono messa una mano sulla coscienza (non ridete) e ho pensato di fare un regalo a una persona, Morgana.
Morgana è una mia amica, è pazza furiosa nel migliore dei modi, è molto brava a scrivere, ha uno stile molto intenso e coinvolgente, e ha una grande affinità con la coppia di personaggiucci. Le ho ceduto quindi la mia idea, che lei ha trasformato praticamente in un libro alternativo molto bello.
Ecco, lei ha fatto la versione seria. Fatta bene, presa bene, con sentimento e porcate ben messe. Io ho marginalmente collaborato al processo creativo con discorsi malati a strafottere. L'unico veto vero che ho messo è stato sul titolo in progress (Dead souls, da bruciare), e il seguente con cui lei è saltata fuori è stato il favoloso No rest for the wicked (sempre qui http://www.animators-inc.com/modules.php?name=FanFicAB).
Ma non ce l'ho fatta. Che ve lo dico a fare? Una volta finita l'opera ho dovuto attaccarmi a convincere un'altra carissima amica, Ricciolineri aka Nostra Signora della Parodia: e la natura ha fatto il suo corso. Contro natura, come direbbe lei. Allora abbiamo cominciato insieme (lei ha lavorato di più ammetto, e per fortuna) una radiosa rivisitazione un po' lemon e poco dark ma molto exotic: Supernatural Activity! Che dire? Parla di vampiri froci ritardati, è piena di citazioni colte e fa ridere. La metterò a puntate, potete seguirla anche qui http://ricciolineri.blogspot.com/ (dove tra l'altro trovate le traduzioni divertenti di tutta la saga di Anita Blake), spero vi piaccia.
La trama? Asher (biondo) e Jean-Claude (corvino) sono vampiri bellibellibelli in modo assurdo, sono stati insieme per circa trecento anni lavorando come zoccole/pierre alla corte della puttanissima capa della loro linea di sangue, Belle Morte, poi hanno abitato da soli con una donna per altri venti. Solo che l'Inquisizione li ha beccati: Asher è stato sfregiato a metà con l'acido santo, Julianna (la femmina) è stata bruciata sul rogo, e Jean-Claude è arrivato in ritardo; in compenso poi si è venduto ai MegaLidersVamp per salvare la vita del suo amato, impegnando cento anni della sua vita a lasciarsi usare da altri. Asher però è mezzo impazzito per essere passato da Piùfigo delmondo a Mostrodisumano e ha mollato in tronco Jean-Claude dandogli la colpa di tutte le sue disgrazie. L'azione comincia nell'ultimo giorno di servitù del povero dolce tapino: il Vero Ammmore risorgerà o sono troppo stupidi? Comunque vada, lanciargli contro della verdura è un gradevole processo.
Domattina il primo brano.
Au revoir

domenica 20 giugno 2010

Vi ha morso un sesso da piccoli?


Ogni tanto i nostri sporchi segretucci si ribellano, ossessionandoci con riflessioni metafisiche di alta portata morale. Sì, è una Dramatization ma lo spunto di oggi mi arriva da un Harmony-vampirico di scarso valore che leggo perchè mi drogo. Avvertenza: è una piccola estrapolazione, poi i libri parlano di B E N A L T R O.
Ora, abbiamo questa protagonista. Ha 25 anni circa ed è americana, vive ai giorni nostri. Lei è molto religiosa, diciamo anche un po' bigotta, imbevuta psicanaliticamente delle convinzioni estremiste della nonna cattolica che l'ha cresciuta, si è poi convertita all'episcopalianesimo dopo il piccolo intoppo della scomunica alla sua categoria lavorativa (gli animatori di zombie). Comunque sia, costei ci crede proprio tanto in Dio e nel Vangelo, anche perchè avendo Vera Fede le croci si illuminano quando le brandisce con la preghiera a cacciare e distruggere i demoni: vanta così non solo una convinzione misticheggiante, ma soprattutto una riprova pratica secondo lei incontrovertibile, che la spinge a ritenere ineluttabile il rispetto dei dogmi al fine di mantenere la Grazia.
Per carità, tempo di arrivare al libro venti arriva a focalizzare come cosuccia suprema da perseguire per far contento Dio il sacrificarsi sempre per aiutare gli innocenti, ma è tutto un baco della trama, perchè il carattere originario è proprio lievemente fondamentalista. Per carità2, non è che avere una fede molto forte sia maligno, auspico solo di tenere sempre acceso il check di realtà, e non mi piace il manicheismo sull'essenza (per me stupratore di bambini=cattivo, vampiro=dipende se stupra i bambini, se non lo fa=non cattivo).
Ma comunque, tutta questa sicurezza sul bene e il male la porta a odiare il suo fidanzato cinquecentenario bisessuale. Lei sa di amarlo, e le piacciono varie cose di lui, che infatti povera bestia è proprio un brav'uomo. Eccetto un dettaglio, anzi due: ha fatto il/la puttana tutta la vita, chiaro marchio d'infamia che una volta timbrato non si stacca più, e ha un potere magico/demoniaco di nome ardeur, che permette ma anche impone pacatamente e serenamente di nutrirsi di lussuria ed energia sessuale. Ora, a un grande potere si associa una grande responsabilità, e questo ardeur se usato bene è una risorsa enorme, che il proprietario userebbe sempre per il bene e la sicurezza dei suoi uomini e della sua famiglia. Certo, va nutrito con regolarità, altrimenti sei morto, e questo può avvenire in due modi: quello bello (ovvero fare sesso o almeno avere contatti) o quello brutto (a distanza). Solo che qui "bello" non è in senso stupido, tipo "E' ovvio che scopare è meglio", ma mangiare senza contatto è una sensazione sgradevole, come di formicolio, che basta a non impazzire per la fame ma non sazia davvero e non permette l'accrescimento del potere.
Insomma, per non farla troppo Amami Alfredo, e considerato il Per carità3, ovvero la ninfofobia e il trauma dell'essere stata lasciata dal primo ragazzino delle medie, resta comunque il fatto che la nostra donna mette questa cosa del sexy=male così in alto da vietare al suo fidanzato di nutrirsi, anche se non fa male a nessuno, anche solo con un contatto fisico non sessuale, anche se lei per la stessa "malattia" ha, non allegramente ma ha, altri partner, "tanto tu hai 500 anni è ovvio che sai arrangiarti", pena il "Seeeei molllaaaaato!" di antica memoria. In barba a tutti gli spot contro l'anoressia e alla difficoltà di trovare un uomo per bene!
Questo per la cronaca, e come esempio di situazioni che funestano il globo.
Il problema è se l'essere vicino? propenso? attratto? capace? diamo una connotazione morale e diciamo direttamente non ipocrita? riguardo al sesso sia ragione necessaria e sufficiente per dichiarare qualcuno malvagio. "E' una trrrrooooia, beccata!" può non essere divertente come nella mitica scena di Dogma? Perchè la protagonista, che è rompiballe ma tifa per il Bene, questo ci dice: che se sei buono, hai buoni sentimenti, hai buona educazione, credi in Dio, vuoi fare cose buone per gli altri e sei benpensante, e accettiamolo persino nel senso migliore del termine, devi assolutamente renderti conto che il sesso non va tanto bene se non nel matrimonio o altra forma di unione legalizzata, perchè è una scelta che va fatta solo quando sei completamente sicuro che sarà quella per sempre.
Perchè è un problema? Perchè i tuoi genitori medi e in generale i residui di medioevo infestanti te la spacciano come verità, e fin qui è ancora comprensibile: il pudore, la responsabilità, blabla vivaviva, che vuoi che ti dicano, ce provano a farti rimanere bamboccino fino a mille anni, e magari è bene mettere un po' di sale in zucca ai pargoletti. Non parliamo neanche della larga fetta di sporcizia/vergogna. Solo che restasse confinato alla minore età e alla razionalità sarebbe solo una questione filosofica no? Un dibattito sull'importanza da dare a se stessi, sui motivi dell'origine della specie, sull'indirizzo morale della storia dell'umanità. Invece è sommamente seccante come in alcuni paesi avanzati come il nostro, ma non solo, si prendano molte decisioni pratiche, politiche e sociali, che vanno in direzione non dico repressiva, ma comunque disapprovante, e nei modi (questa volta diciamolo, eccheccazzo) più viscidamente ipocriti. Cioè, tanto per fare un esempio: le veline sante subito, i preservativi a scuola inferno subito, per non parlar della pubblicità e delle professioniste della classe dirigente. In barba a qualunque opportunità, come se si potesse impedire ai ragazzini di scopare spiegandogli i vantaggi della castità. Come se la castità avesse tanti vantaggi. Che ve lo dico a fare? Ma lasciamo stare la vita beata e spiattellata ovunque di pubblici peccatori di chiara fama che poi si attaccano alla difesa della famiglia e della vita, perchè rientra solo nelle miserie umane, e si sa che è male, funziona solo per il business. Torniamo alla metafisica! Ho concluso, Vostro Onore. Danny Crane.
Per quale motivo il sesso è cattivo? Questo non si capisce bene. E' comprensibile che i monoteisti merdosi patriarcali gerarchici cazzi e mazzi vogliano il controllo e l'irregimentazione degli istinti e della riproduzione. Ma ciò non rende giusta la tesi. Capisco anche la condanna della lussuria che arriva sino all'obnubilazione del pensiero, e sicuramente il desiderio delle cose degli altri è drammatico, però stiamo sempre parlando di degenerazioni, esagerazioni, come all'inverso parliamo di sacrificio e intransigenza, che ad alti livelli non possono sembrare folli, ma non è la norma. C'è differenza, o almeno dovrebbe esserci, tra fare del male agli altri, fare cose improvvide, ma perchè il concetto in sè dev'essere cattivo? Il tasso di rischio di cazzate elevato è motivo sufficiente per l'astensione? Secondo me no, si capiva? Ovviamente sto considerando tutti i dettagli: carattere delle persone, volontarietà, capacità di astrazione, consensualità, reciprocità, felicità. Non voglio assolutamente dire che sia obbligatorio essere dissoluto: se ti piace bene, se no amen; è solo che nego il contrario, ovvero che il sesso non importante sia qualcosa di un po' sporco e che ti connota come pervertito. Tolto il fatto che quasi sempre è meglio fare l'amore per amore, ci sono davvero tante cose gioiose e rilassanti al mondo da poter sputare sopra a una per la quale siamo costruiti apposta?
E soprattutto, davvero a Dio gliene frega qualcosa?
Au revoir

domenica 13 giugno 2010

Ritardo cronico



Lo so, mi rendo pesantemente conto di non stare aggiornando nulla. Ho alcuni post in fieri ma purtroppo varie cose infestano le mie giornate, come esami, università, problemi medici, vampiri assatanati, draghi verdi, draghi viola, tintorie, malaclicalopterosi, scarpe da acquistare, persone disparate e cavallette.
In più, ultimamente un'ossessione ulteriore mi ha colta. Il mirabolante CANPANINO. Lo fisso. Non posso farne a meno. Lo devo guardare. E lui mi guarda. E' così carino, capite? Ho concluso, Vostro Onore. Danny Crane. Attenzione, non è una Dramatization!
Entro la settimana dovrei aggiornarmi. O suicidarmi. In entrambi i casi metterò un post. Mi dispiace di essere stupida, ma tant'è... Che ve lo dico a fare?
Au revoir