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lunedì 21 novembre 2011

Visto che belli i bottoncini nuovi?

Avevo fatto un bellittimo post ma il compiuter l'ha mangiato, cercherò di rispiegarmi, ignorando questi problemi degli gnomi dell'ecletticità.
Dunque, ciò che vorrei enuclearvi è che il sito, come probabilmente aprendolo si nota, ha un nuovo trucco e parrucco. Non è stata un'opera del tutto volontaria, nel senso che sono rimasta una giornata in aspra battaglia con i bottoncini mannari ermafroditi sadomaso, e alla fine aggiornarci è stato l'unico vero modo per uscirne. Non credo vogliate davvero sapere quante volte riesco a inciampare nei miei piedi o a nonsalvare cose o a rifare tutto da capo o a far esplodere nella ionosfera compiuter d'artificio (Dramatization. Sì, davvero!). Oh, che ve lo dico a fare?
Vado quindi a elencarvi le nuove FUNXIONI che vorrebbero rendervi la vita più semplice:
  1. I bottoncini: alla fine di ogni post troviamo ora dei pulsantini per la condivisione su facebook, twitter, blog, google e invio email. E' una velata richiesta di farmi pubblicità? E' una troia? Beccata! Come direbbe Dogma.
  2. L'email ti blippa: sulla sinistra, sotto le etichette, c'è questa mistica casellina bianca in cui cliccare la propria email, che in questo modo saprà automaticamente quando metto un nuovo post e vi manderà un blip tutta da sola per avvertire.
  3. Ma tu ce l'hai un fiiiid?: per iscriversi con myyahoo, igoogle ecc. Onestamente? Non so che cosa faccia, da quello che ho capito è per diventare un gadget. Lol.
  4. Cerchi compagnia?: casellina per la ricerca. Dite che si capiva?
  5. Vi vedo!: copyscape mi dirà se qualcuno mi copia. In realtà mi va bene di essere copiata, basta che mettiate la mia firma.
Insomma, spero che tutto ciò possa essere karino e forse un po' trendy.
Mi resta solo da dire Ho concluso, Vostro Onore. Danny Crane.
Au revoir

domenica 20 giugno 2010

Vi ha morso un sesso da piccoli?


Ogni tanto i nostri sporchi segretucci si ribellano, ossessionandoci con riflessioni metafisiche di alta portata morale. Sì, è una Dramatization ma lo spunto di oggi mi arriva da un Harmony-vampirico di scarso valore che leggo perchè mi drogo. Avvertenza: è una piccola estrapolazione, poi i libri parlano di B E N A L T R O.
Ora, abbiamo questa protagonista. Ha 25 anni circa ed è americana, vive ai giorni nostri. Lei è molto religiosa, diciamo anche un po' bigotta, imbevuta psicanaliticamente delle convinzioni estremiste della nonna cattolica che l'ha cresciuta, si è poi convertita all'episcopalianesimo dopo il piccolo intoppo della scomunica alla sua categoria lavorativa (gli animatori di zombie). Comunque sia, costei ci crede proprio tanto in Dio e nel Vangelo, anche perchè avendo Vera Fede le croci si illuminano quando le brandisce con la preghiera a cacciare e distruggere i demoni: vanta così non solo una convinzione misticheggiante, ma soprattutto una riprova pratica secondo lei incontrovertibile, che la spinge a ritenere ineluttabile il rispetto dei dogmi al fine di mantenere la Grazia.
Per carità, tempo di arrivare al libro venti arriva a focalizzare come cosuccia suprema da perseguire per far contento Dio il sacrificarsi sempre per aiutare gli innocenti, ma è tutto un baco della trama, perchè il carattere originario è proprio lievemente fondamentalista. Per carità2, non è che avere una fede molto forte sia maligno, auspico solo di tenere sempre acceso il check di realtà, e non mi piace il manicheismo sull'essenza (per me stupratore di bambini=cattivo, vampiro=dipende se stupra i bambini, se non lo fa=non cattivo).
Ma comunque, tutta questa sicurezza sul bene e il male la porta a odiare il suo fidanzato cinquecentenario bisessuale. Lei sa di amarlo, e le piacciono varie cose di lui, che infatti povera bestia è proprio un brav'uomo. Eccetto un dettaglio, anzi due: ha fatto il/la puttana tutta la vita, chiaro marchio d'infamia che una volta timbrato non si stacca più, e ha un potere magico/demoniaco di nome ardeur, che permette ma anche impone pacatamente e serenamente di nutrirsi di lussuria ed energia sessuale. Ora, a un grande potere si associa una grande responsabilità, e questo ardeur se usato bene è una risorsa enorme, che il proprietario userebbe sempre per il bene e la sicurezza dei suoi uomini e della sua famiglia. Certo, va nutrito con regolarità, altrimenti sei morto, e questo può avvenire in due modi: quello bello (ovvero fare sesso o almeno avere contatti) o quello brutto (a distanza). Solo che qui "bello" non è in senso stupido, tipo "E' ovvio che scopare è meglio", ma mangiare senza contatto è una sensazione sgradevole, come di formicolio, che basta a non impazzire per la fame ma non sazia davvero e non permette l'accrescimento del potere.
Insomma, per non farla troppo Amami Alfredo, e considerato il Per carità3, ovvero la ninfofobia e il trauma dell'essere stata lasciata dal primo ragazzino delle medie, resta comunque il fatto che la nostra donna mette questa cosa del sexy=male così in alto da vietare al suo fidanzato di nutrirsi, anche se non fa male a nessuno, anche solo con un contatto fisico non sessuale, anche se lei per la stessa "malattia" ha, non allegramente ma ha, altri partner, "tanto tu hai 500 anni è ovvio che sai arrangiarti", pena il "Seeeei molllaaaaato!" di antica memoria. In barba a tutti gli spot contro l'anoressia e alla difficoltà di trovare un uomo per bene!
Questo per la cronaca, e come esempio di situazioni che funestano il globo.
Il problema è se l'essere vicino? propenso? attratto? capace? diamo una connotazione morale e diciamo direttamente non ipocrita? riguardo al sesso sia ragione necessaria e sufficiente per dichiarare qualcuno malvagio. "E' una trrrrooooia, beccata!" può non essere divertente come nella mitica scena di Dogma? Perchè la protagonista, che è rompiballe ma tifa per il Bene, questo ci dice: che se sei buono, hai buoni sentimenti, hai buona educazione, credi in Dio, vuoi fare cose buone per gli altri e sei benpensante, e accettiamolo persino nel senso migliore del termine, devi assolutamente renderti conto che il sesso non va tanto bene se non nel matrimonio o altra forma di unione legalizzata, perchè è una scelta che va fatta solo quando sei completamente sicuro che sarà quella per sempre.
Perchè è un problema? Perchè i tuoi genitori medi e in generale i residui di medioevo infestanti te la spacciano come verità, e fin qui è ancora comprensibile: il pudore, la responsabilità, blabla vivaviva, che vuoi che ti dicano, ce provano a farti rimanere bamboccino fino a mille anni, e magari è bene mettere un po' di sale in zucca ai pargoletti. Non parliamo neanche della larga fetta di sporcizia/vergogna. Solo che restasse confinato alla minore età e alla razionalità sarebbe solo una questione filosofica no? Un dibattito sull'importanza da dare a se stessi, sui motivi dell'origine della specie, sull'indirizzo morale della storia dell'umanità. Invece è sommamente seccante come in alcuni paesi avanzati come il nostro, ma non solo, si prendano molte decisioni pratiche, politiche e sociali, che vanno in direzione non dico repressiva, ma comunque disapprovante, e nei modi (questa volta diciamolo, eccheccazzo) più viscidamente ipocriti. Cioè, tanto per fare un esempio: le veline sante subito, i preservativi a scuola inferno subito, per non parlar della pubblicità e delle professioniste della classe dirigente. In barba a qualunque opportunità, come se si potesse impedire ai ragazzini di scopare spiegandogli i vantaggi della castità. Come se la castità avesse tanti vantaggi. Che ve lo dico a fare? Ma lasciamo stare la vita beata e spiattellata ovunque di pubblici peccatori di chiara fama che poi si attaccano alla difesa della famiglia e della vita, perchè rientra solo nelle miserie umane, e si sa che è male, funziona solo per il business. Torniamo alla metafisica! Ho concluso, Vostro Onore. Danny Crane.
Per quale motivo il sesso è cattivo? Questo non si capisce bene. E' comprensibile che i monoteisti merdosi patriarcali gerarchici cazzi e mazzi vogliano il controllo e l'irregimentazione degli istinti e della riproduzione. Ma ciò non rende giusta la tesi. Capisco anche la condanna della lussuria che arriva sino all'obnubilazione del pensiero, e sicuramente il desiderio delle cose degli altri è drammatico, però stiamo sempre parlando di degenerazioni, esagerazioni, come all'inverso parliamo di sacrificio e intransigenza, che ad alti livelli non possono sembrare folli, ma non è la norma. C'è differenza, o almeno dovrebbe esserci, tra fare del male agli altri, fare cose improvvide, ma perchè il concetto in sè dev'essere cattivo? Il tasso di rischio di cazzate elevato è motivo sufficiente per l'astensione? Secondo me no, si capiva? Ovviamente sto considerando tutti i dettagli: carattere delle persone, volontarietà, capacità di astrazione, consensualità, reciprocità, felicità. Non voglio assolutamente dire che sia obbligatorio essere dissoluto: se ti piace bene, se no amen; è solo che nego il contrario, ovvero che il sesso non importante sia qualcosa di un po' sporco e che ti connota come pervertito. Tolto il fatto che quasi sempre è meglio fare l'amore per amore, ci sono davvero tante cose gioiose e rilassanti al mondo da poter sputare sopra a una per la quale siamo costruiti apposta?
E soprattutto, davvero a Dio gliene frega qualcosa?
Au revoir

lunedì 15 marzo 2010

Ma se gli sputo quando nessuno guarda è un problema uguale?

Recentemente i Ciechi Guardiani della Verità Figosa Figli del Bene Imminente hanno sgominato un nuovo perfido Araldo della Turpitudine Avvelenante Diffusa Pernicioserrima.
Detta così sembra una cosa eroica, in realtà è semplicemente accaduto che un branco di giornalisti affamati ha scovato un'originalissima storia di quotidiana idiozia: il solito pazzoide fottuto ha fatto un gruppo su Facebook "Giochiamo al tiro al bersaglio con i bambini Down". E questa volta era un pazzoide fottuto vero, nel senso che è davvero un tizio con problemi mentali, che appena beccato ha immediatamente ammesso la sua colpa, giustificandosi con un "Io volevo solo avere un sacco di amici su feisbuc".
Ora, non voglio che ci siano incomprensioni su questo: per quanto io sia cinica e mi piaccia insultare la gente a caso nei peggio modi, so benissimo che è orribile farlo per categorie e l'argomento malattia è veramente squallido oltre che non pertinente come accusa.
Però un cretino è un cretino, eccheccazzo! Qualcuno pensa davvero che per questo individuo e la sua superiore visione del mondo ci sia differenza tra mongolo, negro, frocio, ebreo, comunista, stronzo figlio di puttana e un altro un po' di insulti standardizzati? Secondo me no, ne ha preso uno a caso non troppo famoso negli ultimi due mesi.
Perchè è importante sottolineare questo? Perchè condiziona fortemente la reazione da riservare al fattaccio.
Infatti è certo che il colpevole vada non solo sgozzato pubblicamente ma anche preso a librate in testa finchè non capisce qualcosa, però tirar su un polverone su quanto gli utenti dell'internet siano cattivi per colpa della rete è parimenti un'idiozia, e non è necessario essere gggiovani per arrivarci. Io capisco che se c'è una notizia bisogna darla, non voglio certo censurare i giornali, e poi obiettivamente se succede è difficile non commentare in nessun modo, in effetti colpisce. Però si possono anche trarre conclusioni più realistiche di Siamo corrotti dal maligno, specialmente quando sei tu, organo d'informazione, che gli stai dando la risonanza e che crei l'eventuale emulazione dicendo al pirla medio che tu gli regalerai i suoi dieci minuti di celebrità.
Che problemi ci vedo io? Ad esempio che di gente così è pieno il mondo e non la puoi rimuovere: di più, vene simpa dadio di questo genere, come odio per la minoranza, paura di restare menomato in un mondo che non te lo concede, e le locuste, e diventare un Nosferatu, e che i tuoi amici non ti considerano più figoso, e che tua madre ti fa diventare anoressica, e che non scoperai mai, e che non puoi fare la velina nè il calciatore, e via con tutte queste sociostronzate (non è neanche una Dramatization, cazzo, sono anche comprensibili quando ti fanno comportare solo come un depresso e non come un criminale) pullulano letteralmente. Dite la reazione nasce lì? Dal fatto che anche il "tu" medio ha appena insultato un diverso e quindi si caga in mano che qualcuno lo becchi se non condanna subito? Evabbè, in questo caso... Ho concluso, Vostro Onore. Danny Crane.
Oppure per dirne un'altra possiamo notare che tre quarti dei 500 fan si sono iscritti per insultarlo: idea che a me sembra quasi più stupida dell'originale, perchè sono quelli che facendo lievitare il numero in fretta creano il caso, e per i giornali saranno sempre una cosa sola. Forse certa gente si sente molto eroica, perchè loro hanno detto no, si sono ribellati al non-politicamente-corretto dilagante e gli hanno fatto il culo a quello stronzo. Bravi!
Ora, non è che la logica del "non si può stare zitti davanti a certe cose" sia del tutto sbagliata: a volte è necessario dire la tua, per stabilire la tua posizione o il tuo status, nel caso qualcuno ti tiri in mezzo apposta, o per qualcosa che davvero ha un effetto sul mondo; nel caso è magari meglio fare un controgruppo buono con più fan se proprio non ti tieni dalla voglia di sentirti utile. Ma una decina di signori che danno aria alla bocca ricadono proprio sotto il principio che ti insegnano dall'asilo: "Don't feed the troll".
Siamo proprio sicuri che sia una cosa del genere l'aggregante per azioni peggiori e che non basti mandare affanculo il singolo senza dargli la gioia della pubblicità? Non è ipocrita dire che è colpa dell'internet quando magari impari di peggio a scuola e in famiglia?
E alla fine qual è il risultato? Che una minchiata, con tutto il rispetto e il dispiacere per gli offesi, diventa il pretesto per fare ordine e... come lo chiamano? "impedire che aberrazioni simili, insieme a molte altre, possano ripetersi". E fotterci tutti, basta.
Infatti in compenso è stato di recente condannato Google perchè ritenuto responsabile di un video con brutti contenuti. Perchè questo è demenziale? Perchè fa passare il principio che il motore di ricerca, lo spazio in cui vengono messi quintali e quintali di roba, debba controllarsela tutta, e sia colpevole come se l'avesse fatto lui stesso se non riesce a bloccare quello che un governo decide sia male.
Magari un giorno i nostri "maggiorenti" cercheranno una cura per la loro immensa stupidità.
Intanto, Viva le bestemmie in campo dei calciatori!
Au revoir

PS: Grazie a Stige per il titolo!

L'epica lotta tra me e Avatar

Qualche tempo fa è uscito un film che a leccarlo un po' di più gli oceani si prosciugavano. Un sacco di amanti dell'azione, degli effetti speciali, della fantascienza, del wiccanesimo indiano hardcore e dei marines si sono catapultati a sborsare miliardi di euro per i triceratopi in 3D. Primo tra tutti ET, ehm, forse il suo regista, che è uscito sbavando come un bambino davanti a un film più brutta imitazione del mistico Disney dei suoi.
Bè, lumando la trama intellettuale e le interminabili recensioni degli elettricissimi effetti speciali da nerd in calore, ho accuratamente tentato di evitarlo, trovandomi un irrinunciabile impegno per la sera in cui i miei amici andavano a vederlo.
Alla fine ho ceduto a due fattori: Stige me ne ha cinguettato tutto il bene del mondo lamentandosi che io non potessi spettegolarne con lui, e Giusy ne ha parlato talmente male da farmi venire voglia di vederlo e di farmelo piacere.
Così, all'ultimo giorno di programmazione di Pavia, ci sono andata. Ubriaca ma non abbastanza.
Anyway, ho riso come una pazza per metà del film. L'inesistente trama suppongo la sappiate tutti: un soldatino monco si infila in un bonazzo (?) blu di tre metri con piedoni per infiltrarsi tra altri bluini naturisti con lo spinotto da infilare nel culo delle cose, che posseggono un pianeta con tanta criptonite e i cattivi guerrafondai li vogliono sterminare e rovinare la loro giungla con i poteri magici e la mente collettiva. Indovinate alla fine l'eroe (?) con chi decide di schierarsi?
Non colpevolizzerò il regista accusandolo di essere viscido perchè finge di condannare la guerra cativa ma in realtà esalta il coraggio e la bontà del bianco che salva tutti portando la sua intelligenza e le sue superiori conoscenze: il signor Titanic non è decisamente abbastanza... ehm... dietrologo per questo, voleva solo fare la sua cosuccia da battere le manine.
Questo unico interminabile clichè ha come punto debolissimo la stupidità diffusa: fiiiiiga ma nessuno riesce a pensare qualcosa in tempo utile? Tutto succede senza che le persone possano mai intervenire sui fatti. Non è che ci avrei veramente voluto una trama più robusta: alla fine per le favolette sui buoni selvaggi ninfomani e i cattivi tecnomanti ladri non è che si può pretendere il sangue dalle rape; però diciamo che il quoziente intellettivo minore di 70 è caratteristica irrinunciabile per tutti, dai bluini che non saprebbero tenere un bar situato tra un bordello e una bocciofila, al Rambonazi chiaramente frocio ed eccitato dall'assenza di gambe, all'esimio protagonista che dice di sè, riferendosi al suo cervello e alle sue esperienze, "Sono una tazza vuota". Non essendo una Dramatization... Ho concluso, Vostro Onore. Danny Crane.
Ricordiamo però due momenti topici: per lanciare la riscossa il nostro wannabe re dei pirla riesce a metterlo all'uccello più grosso (so che è una battuta ritrita, ma la prima volta che lo vedi ti fa pisciare addosso, altrimenti scappi dal film); poi, appena prima di lanciare il grande e scoordinato attacco, sempre il nuovo acquisto pronuncia queste parole rivolte al suo ex rivale ora nuovo amichetto morituro: "Fratello vai avanti che ti apro un buco (sottinteso con il mio nuovo uccellone)".
Alla fine salviamo solo Ripley che fino alla morte ringhia in giro "Fatemi vivisezionare uno di questi bastardi noiosi con la presa usb!", e passa il suo tempo a fumare come un turco dando il cattivo esempio a un sacco di bambini sessisti del Mulino Bianco che da grandi vogliono fare la naturalista. Speriamo solo che comincino a fumare e muoiano tutti come i similMOIGE mondiali temono. Come si fa a essere così? Mistero della fede.
In realtà l'LSD è la vera via per apprezzare al meglio la cosa più bella del film: gli enormi fiori rossi carnivori, le montagne, gli uccellini colorati e la panterona dai denti a sciabola! Sarebbe carino lo vendessero direttamente nei cinema, assieme agli occhialini non lavati...
Au revoir

giovedì 18 febbraio 2010

Rudi


Ma scusssate... ho un dubbio amletico. Se T U T T I sanno che a Napoli i rifiuti li gestisce la Camorra e basta non ci sono cazzi per nessuno da secoli, no... in che senso gloriarsi di aver risolto il problema dei rifiuti di Napoli sarebbe una cosa di cui bullarsi come se l'avessimo fatta tutta da soli? Essendo che la Camorra è bella pasciuta e in salute, no... non è che vengono in mente relazioni e amichetterie un po' zappa-sui-piedini? No. Ho concluso, Vostro Onore. Danny Crane.
Ma forse sono solo le vanterie dei piccoli peni. E' sicuramente una Dramatization, Signore e Signori.
Pensate invece che al mio campeggio a Viareggio, che frequento da quasi venticinque anni, ho conosciuto una famiglia il cui ultimo nato (ormai avrà una quindicina d'anni almeno) si chiama Rudy. E loro non sapevano o comunque non valutavano il fatto che "rudo", per lo meno da noi al nord, vuol dire sporco, rifiuto. Sì, era molto divertente eccheccazzo!
Au revoir

sabato 13 febbraio 2010

Viva la morte!

Martedì scorso ho fatto un noiosissimo esame di Cazzologia, Pisciologia, Reumatismologia, Astronavinologia. Non avevo dormito una sega, avevo la febbre e un raffreddore da procione crudele, e avevo sguazzato nella neve: insomma, dopo pranzo stavo collassando e ho pensato di farmi un pisolo. Certo, era l'ora di Skytg24 pomeriggio, approfondimento sull'attualità che il mio moroso guarda quasi sempre, ma vivo in un monolocale da anni, e sono abituata a dormire anche con la TV o altri rumori, sono sopravvissuta anche a M o L che piangeva tutta la notte gemendo Maaammaaaa, a una mamma che non arrivava mai.
Ovviamente se le cose che mi strisciano nel cervello non mi fanno incazzare fino a farmi desiderare di uscire a uccidere qualche passante con un'ascia per poi suicidarmi gloriosamente. Non che ci voglia molto, dirà chi mi conosce, ma insomma...
Orbene, Paola Saluzzi è una conduttrice molto banale: è più o meno in grado di gestire gli invitati spaccaballe, ma i suoi interventi sono improntati sempre al peggior buonismo (sentirla dire "Pace" ogni trenta secondi mi fa automaticamente considerare l'atomica come unica salvezza dell'umanità), all'isipidume, con una spruzzata di insipienza e alcuni tocchi di lampo di genio nell'occhio del bue. Mi ha fatto morire dal ridere solo vederla alle prese con Veronesi: la dualità dei suoi sentimenti, oscillanti tra la sottomissione al Professorone famoso e il terrore per le idee pervertite da lui espresse, era palpabile e tristemente fantastica. Se per caso dovesse leggere questi insulti, le consiglio di riguardarsi una puntata, o mettere in campo qualche esperto che faccia una statistica su quante domande non concordanti/concordate abbia mai posto, e su quanto le sue idee possano essere descritte come conformiste. In realtà il massimo del mio odio è rivolto a una sua specialissima perversione: la signora ha pelle bianca come un vampiro, e una bella chioma rosso scuro, ma per qualche strana ragione di tanto in tanto (visto da me tre volte) decide di indossare un abito o maglia di un tessuto che potrebbe sembrare vellutino, di color F U C S I A. L'accostamento è talmente violento da farmi vedere macchie per giorni. Che ve lo dico a fare?
Parentesi: per non farmi ripetere che sono sempre solo negativa vi esprimo un'apprezzamento. Ilaria D'Amico è cresciuta enormemente dal punto di vista professionale, e mi eccita il sorriso bastardo col quale blasta a suon di domande azzeccate i tipini che cercano di coglionarla trattandola come una povera troia. Una gran figa, insomma!
Ma dunque, di cosa parlavano per rovinarmi il martedì pomeriggio? Di eutanasia, in omaggio all'anno di riposo di Eluana. Sì, lo so che ne ho parlato di recente (Bambini mannari e morti in corda), ma era insieme all'aborto, ed era trattato da un punto di vista molto più scientifico.
Oggi vorrei fare una riflessione più filosofica. Perchè per quanto riguarda l'aborto, anche se la penso molto diversamente (qualsiasi cosa sia, la madre già viva deve decidere di sè), posso ancora tentare di capire il concetto: in fondo, se consideri l'embrione come un bambino dotato di unghiette, e comunque innocente, che non ha chiesto di nascere, blabla vivaviva e altre puttanate, il pensiero di ucciderlo volontariamente potrebbe risultare intollerabile. Questo ovviamente spinge a cercare di impedire che chiunque possa commettere un tale atto. Evabene, prendiamo nota. E' sempre una mancanza intrinseca di rispetto e un tentativo di mettere le mani sul corpo della donna, ma è una teoria che si dipana dall'ipotesi discutibile in modo comunque logico.
L'eutanasia (e nel termine sbatto dentro tutto, dalla sospensione terapeutica al suicidio assistito allo staccare le macchine) invece è tutta un'altra storia. Perchè lì non puoi invocare il povero piccolino indifeso da proteggere, lì c'è un adulto, teoricamente responsabile, che o dice, o ha detto, o ha lasciato scritto, o i gradi di giudizio di un tribunale hanno dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio, di voler morire. E quindi, perchè no? Adesso, sinceramente, io capisco tutto, potrà dispiacere, far paura, innescare la paranoia di sbagliare. Però vorrei citare un fine ragionamento di Ricciolineri: Ma chi cazzo se ne frega?? Ho concluso, Vostro Onore. Danny Crane.
Perchè qualcuno di non direttamente interessato dovrebbe poter mettere becco su quando e come voglio crepare? Ovviamente la cosa DEVE essere dovuta alle proprie condizioni e non alla mancanza di supporto di ogni genere, e DEVE accertata, nessuno si diverte a morire per sbaglio, per quanto possa essere ironico, ma poi la vita è mia o di chi? Se anche un deviato mi venisse a raccontare o sottintendere, come fanno tutti i nostri cattolichetti, che lui è stato fatto da Dio (vabè... ci sta, ma a uno Stato che cazzo gliene dovrebbe calare?), la prima cosa che ha fatto Dio non è stata darla all'uomo 'sta vita? Se anche a Dio gliene frega così tanto, ci penserà dopo per i cavoli suoi, con comodo, c'ha tutta l'eternità per chiamare Mefy, concordare gli scherzetti e farsi mandare i dvd. Ma a parte questo, che cosa dà in più all'universo il costringere a respirare uno che non vuole? E cosa dà la tua respirazione in più a uno che non ti conosce, non è tuo amico, magari pensa pure che sei un blasfemo comunista? Perchè bisogna riempirsi la bocca di teorie e decisioni e belle parole della mia minchia, e non mi si fa semplicemente la finezza di credermi sincero?
A questo la maggior parte non sa rispondere se non blaterando sulla vita umana. Eugenia Roccella, della quale mi piace solamente il nome, altra individua insieme alla Binetti che non vorrei mai vedere nemmeno vicino a una posizione di responsabilità politica, sosteneva martedì (e temo non abbia ancora cambiato idea) che noi non siamo mai autodeterminati, e siamo già limitati nella nostra libertà di suicidio da obblighi come le cinture di sicurezza e i caschi. Ora, ipotizzare che ogni deficiente di ragazzino "Tanto non capita a me" che va a farsi due belle pieghe a manetta capelli al vento, o che ogni signora con il vestito di seta appena messo vogliano in coscienza dopo accurata riflessione morire perchè la loro condizione clinica è tanto grave da rendere la vita non dignitosa (magari so' così stronzi che se lo meritano, ma che lo sappiano...), mi sembra un'idea un tantinello campata per aria. Addirittura pretestuosa e fors'anche sofistica. Fanno una cosa stupida e incosciente che viene per l'appunto sanzionata dalla multa per insegnare a non rifarlo, oltre al fatto che l'obbligo di questa cosa cerca di tutelare anche eventuali altri coinvolti, oltre che a risparmiare spesa all'ospedale che se li troverà da rappezzare. Oltre al fatto che ti danno la multa ma mica il vigile ti lega! Giustamente, ad esempio inverso, drogarsi non è un reato.
Quindi, cosa ci stiamo a raccontare? Ah, sì. Ci raccontano sempre che la Costituzione difende la vita e che se non possiamo cambiarla per far sì che il nostro boss possa rubare, aiutare la Mafia e scoparsi minorenni non possiamo farlo nemmeno per uccidere la gente. E qui, oltre al fatto che la Costituzione non dice niente sulla proprietà statale dei cittadini, casca il cane su un dettaglio. L'avevo già nominato, ora lo ripeto: la vita non è più quella di prima. Attualmente con cuore e polmone esterno più dialisi i medici possono tenere in vita un morto pressochè all'infinito. Rifaccio la domanda: come può questo non contare nulla? Come si può mettere sullo stesso piano un riabilitabile e uno no? Abbiamo davvero così tanti soldi? Come possiamo vivere tutti in funzione e attesa della volta su un milione che svegli lo zombi, specialmente se il povero zombi NON voleva essere resuscitato? Secondo me bisogna rispettarlo e basta, dato che il confine non è più sicuro. Certi si riempiono tanto la bocca con la parola "naturale"... ora ho capito! Un frocio non è naturale, invece mettermi un taser nel culo a ritmo cardiaco mentre la mia coscienza è più o meno la stessa di una rana morta (remember Galvani) è naturalissimo: quando si dice "Come è umano lei", che ve lo dico a fare?
E mi fa incazzare come una bestia il fatto che tutte queste pagliacciate e inutili spese di tempo, dolore, fatica e altro sono obbligatorie solo per soddisfare solo l'intrinseco sadomasochismo, il desiderio di controllo della persona dalla nascita alla morte da parte della fazione Chiesa (e diciamolo cazzo!), e il bisogno di non perdere voti dei nostri amati politici (prima o poi li vedremo penzolare, e loro si chiederanno anche il perchè, ma per noi sarà forse troppo tardi). Cioè, capite, nemmeno fosse la coscienza! I loro squittii sulla malvagità di chi sceglie la morte mi gelano il sangue.
Basta, Signore e Signori, il circo spegne le luci, e che se ne vadano veramente a fare in culo, i caprimulghi divoratori di anime e i loro lacchè, perchè cosa gliene frega di quello che faccio io con il mio è perversione galoppante. La vita è una malattia mortale sessualmente trasmissibile. So solo che se rimango in coma peso voglio che mi schiaccino un cuscino in faccia anche se muovo l'unghia distale del piede destro, se mi dovevo risvegliare rincoglionita pazienza, mi rassegnerò; che se il mio cervello è un bip ogni tre giorni su una macchina aliena con righine verdi smettano di sprecare elettricità per me e mi stacchino di dosso la spina, che io la tecnologia del futuro la odio; che se rimango cosciente intrappolata dentro il mio corpo paralizzato anche se batto gli occhi per dire sì e no qualcuno mi spari, per amor degli Dei; che se mi viene un cancraccio e rotolo nel dolore e nella mia merda voglio andarmene dopo aver baciato tutti con una megapera di eroina: un grande orgasmo, un pisolino, e smettere di respirare a poco a poco senza accorgersene, un po' di dignità. E tutti diremo "Bene".
Mi dedicherò ora a rituali apotropaici con l'assistenza pratica del mio uomo: finchè non muoio, vivi la vida loca!
Au revoir

PS: Tutto questo ovviamente è per me, e per chi vuole così. Chi vuole provare fino all'ultimo ha pari onore! Nulla deve essere obbligatorio, tranne la libertà di scegliere per sè.

martedì 19 gennaio 2010

Teatrino Disclaimer

Specifico due cose che forse non sono chiare.
1-Potete fare i flame e anche litigare e persino insultarmi, mica mordo! Datemi un flame e vi regalerò un cavallo! Ho concluso, Vostro Onore. Danny Crane.
E con il mordere passo al
2-Il blog si chiama Disclaimer, e ha un lungo disclaimer piuttosto in evidenza sugli scopi del blog medesimo. Essendo questi poco chiari ad alcuni lettori, mi esprimo nuovamente.
Non scrivo per comunicare al mondo le mie emozioni e la mia personalità, anche se ovviamente aspetti più privati possono trapelare, ma non è il mio cazzo di diario segreto delle elementari: ho sempre indagato su fatti reali e fruibili anche da altri, o quasi. Dico la mia opinione, questo è certo, il blog è mio, se volete una notizia leggete otto giornali e inizierete ad averla, non ho certo il tempo, le capacità o le fonti per fare una testata tutta mia copincollando i pezzi di altri; in fondo ho cominciato, come chiamarla? esperienza?, 'sta cosa è meglio, su spinta di amici che trovano molto divertenti le mie invettive, tranne quando sono rivolte a loro, e a volte anche in quel caso, che di masochisti ce ne sono tanti. Di certo però, e, ripeto, è scritto molto grosso, è un'operazione di carattere letterario: questo è il mio stile, ed è barocco e provocatorio e possibilmente sanguinolento. Perchè lo uso? Intanto perchè mi piace, e so che piace ad altri, e poi perchè lo trovo utile a fare scandalo (hihihi), senza però mancare, se si legge con un minimo di attenzione, di fare sempre un punto ben preciso, tentando di cavarne una funzionalità. Ovvio, certe cose sono più incazzate, però mi sembra di aver evitato il più possibile la trappola del nonno che guarda il muratore e gli dice come fare il suo lavoro.
Questo stile piace a tutti? No. Molti lo trovano pesante e difficile da leggere. Sono desolata, però è il mio stile, e lo è da anni. Certo, se fai scorrere guardando una parola su dieci non capisci un cazzo... ma insomma, è necessario specificarlo?
Sono davvero così? Bella domanda. Mezzo e mezzo. Sì, le idee sono mie, e la penso proprio in questo modo, cinismo e disponibilità a uccidere (se solo fosse legale) compresi. Posso parlare anche più rilassata? Naturalmente sì, però qui non sto chiacchierando per spiegare il mio punto di vista, ma sto cercando un modo di comunicare idee che non sono solo mie, e non hanno quasi mai una vera originalità. Da qui l'esigenza (e la volontà) di creare appunto una sorta di racconto, con spunti e cornici, e figure retoriche. Vi dirò di più: alcune persone che mi conoscono molto bene si sono "lamentate" di non sentirmi esprimere con il mio usuale e tristemente noto tatto da serial killer inviperita, sadica e un po' psicotica, cosa che ho deciso di risparmiarvi per non farmi rapire il blog dal governo ombra e per sembrare almeno un po' credibile ogni tanto.
Concludo domandando scusa per la terribile divagazione emo, assicurandovi piangente che è stata resa necessaria da tremende e crudeli creature di cui presenterò la testa appena possibile (Dramatization). E comunque, un appunto non giustificato, istericamente polemico e cattivo tanto per: il clan Gangrel è infarcito di fighette.
Au revoir

lunedì 21 dicembre 2009

Golf al rogo, zarri nel pogo!

Un altro flame di Facebook... ebbene sì, vi aggiorno. Sono stupidi, mangiano tempo, sono esercizi di autoerotismo in cui si prende uno che non può difendersi e lo si massacra per il puro gusto di. Però in compenso sono sadicamente divertenti, creano autostima quando li vinci in sequenza, a volte ti fanno un po' piangere e desiderare di essere un bruco morto ma danno anche squarci eccezionali di modi di pensare.
Ora, voi che pensate davanti all'aforisma di Oscar Wilde "Per giocare a golf non è necessario essere idioti. Però aiuta!"?
Bè, io lo adoro. Mi fa ridere. Ne amo la surrealità così sfacciata e la malizia nel suo significato più malevolo. Mi ci trovo d'accordo per una questione estetica e morale, senza trascurarne la snobistica demenzialità.
Lo considero infallibile e verace in senso assoluto? Sì! Perchè dentro di sè contiene già la confessione della sua non necessarietà. Inoltre ci sono davvero pochissime cose su cui io non sia d'accordo con Oscaruccio.
Vabbè, dove nasce la rissa? Un tizio, lo chiameremo Ldv per una questione di privacy e perchè le sue teorie saranno ovviamente drammatizzate, ha risposto alla mia pubblicazione di questa frase traendone conclusioni parzialmente azzardate ma molto divertenti per tutto il socialnetuorc.
Infatti la prima replica è stata una difesa degli sport minori contro tutti i pregiudizi, e un appassionato panegirico del golf, un'arte (cito) che richiede concentrazione (e fin qui...), intelligenza, e, aspettate un attimo e sentite questa, I N T R O S P E Z I O N E. Ho concluso, Vostro Onore. Danny Crane.
Io ho preso la cosa come una continuazione della mia ironia: ho quindi ribadito come Evgeni Plushenko stia in alto nella mia wishlist di schiavi, ma che gli uomini che si divertono con stecche e palle mi fanno vomitare.
Purtroppo sbagliavo: Ldv l'ha presa malissimo, partendo per la tangente verso l'agiografia del colpire palle con vari strumenti, e verso la precisazione dell'arte insita nello sport, infilandoci una pervicace reprimenda della mancanza di sensibilità in chi non lo riconosce.
La cosa divertente è che gli accesissimi toni profetici e i belati del capretto hanno eccitato le tigri, e ben quattro persone, di cui tre non conoscono Ldv, si sono aggiunte al dialogo, fondamentalmente per prenderlo per il culo in modi più o meno efferati, tacciandolo soprattutto di mancanza di autoironia e sostenendo la non necessarietà della lobotomia per i golfisti, poichè questa è già genetica, o almeno realizzata alla nascita.
La ciliegina sulla torta del sarcasmo l'ha messa un'amica rugbista, citando un altro aforisma di Wilde: "Il rugby è il miglior modo di tenere quindici energumeni fuori dal centro alla domenica", cosa che, insieme ad alcune provocazioni ben scelte, ha finito di scatenare Ldv contro il cinismo gratuito, la morte intellettuale, l'acidità di stomaco e la mancanza di rispetto verso gli altri espresso dalle (cito) colossali minchiate spacciate per fini analisi.
Ora, qui m'hanno presa proprio per le corna, perchè la mens sana in corpore sano m'è sempre sembrata un'assurdità gigastellare quanto il kalos kai agathos (bello e buono). La pratica e la statistica inoltre dimostrano che normalmente un bel palestratone gran gros e ciula non avrà anche un cervello finissimo, tanto per non avere pregiudizi sui calciatori e i wrestlingatori, per non parlar dei surfisti californiani. Posso abbuonare la danza, il pattinaggio, l'equitazione, e qualche altra cosa carina e/o graziosa. Ma non cose che potrebbe fare uguali anche un robot, non cose che prevedono solo calcolo istintuale di un moto volto a mettere qualcosa in un certo punto dello spazio evitando l'avversario. Belle le masse muscolari e la coordinazione e la conoscenza delle proprie potenzialità ecc, ma no, cristo, le palle in movimento no, e il museo del baseball no, cioè il curling no, eccheccazzo! Mi vengono i vermi... Non me le potete spacciare come valori: l'arte prevede un gesto che porti interpretazioni creative ed evocatività estetica, eccheccazzo2! Traduciamo per gli idioti: l'arte di base vuole esprimere qualcosa, e farti pensare, e farti stare metafisicamente bene.
In che modo lanciare palle con precisione in mezzo all'erba è segno di intelligenza? Perchè fiuti il vento? Perchè dare colpetti e camminare nei prati dovrebbe essere espressivo per se stessi e per gli altri? Dove sta l'introspezione nel picchiare clave in una direzione? Vogliamo raccontarci le favole del Io... tu... vedi solo lei... l'uomo che salta l'ostacolo come l'impotente dell'olio Cuore... devi cioè no troppo calibrare il tuo pene in un angolo col ginocchio...?
Tra l'altro secondo me l'origine dell'aforisma non riguarda tanto il giochino in sè quanto il suo ruolo sociale, i club, i ricconi con le macchinine elettriche vestiti da imbecilli a rombi con cappellini da siciliano, il codazzo di mogli e troie che si sbronzano nella sauna, che sono obiettivamente le pratiche più diffuse dell'attività golfistica. Ergo, perchè mai dovrei avere un rispetto aprioristico per questi tipi di branchi?
Capisco che uno sport possa essere bello, complesso da giocare e amabile da chi c'ha la passione. Capisco che io sia prevenuta contro molte attività animalesche e sudaticce, specialmente quelle pretenziosamente di massa come il calcio e il baseball, o quelle palesemente subumane come il golf e il Bloodbowl (Dramatization), anche se ne amo altre, come l'equitazione, la pallavolo, il sesso (Parzialization).
Però sbarrare le porte degli stadi e nuclearizzarli mi sembra un'attività domenicale moralmente ineccepibile, come anche rimboschire ettari di radura requisiti ai pagliacci coi guantini e riempirli di volpi.
In conclusione, forse essere idioti non è necessario per giocare a golf, ma lo è per difenderlo come forma d'arte.
Au revoir

sabato 5 settembre 2009

Qui una volta c'erano solo campi... ora c'è la para!

Mia nonna Teresa si teneva attaccate alle gonne due carissime amiche, due sorelle di nome Cesarina e Mariuccia. La Cesarina era una vecchietta noiosa standard, penso non mi abbia mai detto niente di più di "Caaarrra belè ma ciao!". La Mariuccia invece era una tipa trendy, con i capelli gialli, e le piaceva raccontarmi le storiacce di quando era giovane lei, e andavano in balera e c'erano i soldati e c'erano le mezze stagioni. Ricordo molto bene, nonostante gli eoni passati, una sera in cui si mise a farmi la morale, sorridendo giuliva senza mascherare il suo divertimento nell'aggiornare la pargoletta mente; eravamo in auto e non potevo scappare, e lei mi spiegava quanto fossero fortunati i bambini di oggi, con tutti i loro giocattoli, mentre lei aveva visto la guerra, e la povertà, e il coprifuoco. Io la guardai demoniaca, e le risposi con suprema indifferenza "Mbè? Oggi c'è la droga, la televisione, e possono investirti in auto fuori da scuola". Ho concluso, Vostro Onore. Danny Crane. Non so se avevo già compiuto i 10 anni, non mi pare, comunque la Mariuccia rimase zitta e muta, e passò a parlar male dei tempi in modo più generale, plz thx gg.
Ero una mostruosa bambina precoce? Ci potete scommettere. Ero già pazza? Che ve lo dico a fare? Ciò che resta è che oggi ore 15.01 non riesco a pensare a nemmeno un mio amico che non sia di base un depresso cronico. Si salvano un paio di allegri maniaci e naturalmente quelli che non pensano. Forse la vedo così perchè sto ascoltando una delle due canzoni di Bryan Adams che sopporto (Please forgive me). Cosa ne devo dire? Posso blaterare anch'io sui modelli impossibili e sulla mancanza di futuro che non sia la rivoluzione o lo sterminio di massa proporzionale per aumentare le risorse globali per persona e sul mio terrore di vivere fino a cento anni senza il cervello ma col pannolone. Posso confessare momenti di debolezza in cui si desidera essere parte della massa, ridendo istericamente. Poi ci stupiamo di diventare tutti emi, anche chi avrebbe superato l'età kanonika (o emù, come dice Nonciclopedia, la foto dell'emù con la frangia blu sugli occhi mi ha cambiato la vita). Chissà se il giovane Holden lo leggono ancora, i giovani d'oggi. Godo di questa cosa? No, Signore e Signori, no, preferirei essere contenta anche quando penso.
Come sono adolescenziale ad arrabbiarmi mentre potrei con facilità entrare nel PD, ma non preoccupatevi, lo faccio solo per iscritto, poi nella vita vera me ne frego magno cum gaudio e sono attivamente avida, troia, e strenuamente difensora della mia proprietà privata. Certo appena mi danno il via macellerò branchi di umani succhiasangue, politici, stupidi vecchi e bambini con ancora più gioia.
Parentesi: io detesto i bambini. Odio il loro odore dolce, e i loro baci salivosi, e le loro voci a ultrasuoni, e il loro modo di correrti attorno sbavando. Non sopporto le fasce protette, o il dover sempre cedere uno status superiore come se avessero ragione a prescindere, nè i genitori che portano le belve al ristorante, e se mi metto a parlare del MOIGE potremmo andare sullo splatter. Non mi piaceva da piccola nè mi piace ora l'ipocrisia di chi strilla sui belli piccoli nelle culle, troppo spesso mostri tutti uguali senza capelli. Ci sono mocciosi che mi piacciono, per carità, e il mio desiderio di non avere figli è forse un residuo del Bene ancora dentro di me che mi spinge alla protezione degli indifesi, ma non riconosco nessun privilegio morale alla categoria. I piccoli incustoditi saranno mangiati!
Mi è stato chiesto cosa ne penso dell'ordinanza che impedisce di comprare alcolici ai minori di sedici anni nel comune di Milano. A parte le ovvie considerazioni pratiche, tipo che durerà un mese poi ci auguriamo che gli sbirri abbiano da fare qualcosa di più utile alla società, o tipo l'esistenza di motorini e altri comuni e addirittura di amici con la macchina, o l'opportunità che i genitori sappiano almeno il piatto preferito dei figli o che non spendano i milioni al gratta e vinci o che si mettano nel culo le loro frustrazioni prima di rompere i coglioni, o l'oggettiva difficoltà a distinguere un quindicenne da un sedicenne, questa notizia mi ha messo una voglia folle di ubriacarmi. Subito. E vi assicuro che io ho già dato, quando ero una sedicenne, non ho le voglie arretrate, anzi, andavo meglio a scuola quando mi sbronzavo tutti i giorni di prima mattina rispetto ad ora che non lo faccio più.
I mocciosi che bevono come i loro nonni a età da Barbie sono un problema? Cazzo, sì, ci sono le scimmie con le canne in mano a undic'anni. Vietare qualcosa a un adolescente con tanta prosopopea sul fare il suo bene-mi ringrazierai da grande-il vero sballo è dire no è mai nella storia servito a qualcosa? Facciamo le domande retoriche? Rispondiamoci anche, guardate: N O. Quando la mia sorella più piccola ha avuto una tredicina d'anni le ho spiegato come si fa a mettersi due dita in gola per vomitare se hai esagerato, dicendole che la cosa importante è conoscersi e non fare cose che non si vogliono fare. Mi sento oggettivamente figa per questo. Mi preoccuperei di più se la mia prole all'età giusta non si ubriacasse, significherebbe che o sono degli sfigati, o degli asociali, o molto tardi, o che hanno trovato qualcosa di peggio da fare, o che a quarant'anni tradiranno i partner con delle minorenni tirando di viagra.
Mi rendo conto di essere stata deprimente oggi. Sarà il caldo eccessivo, il peggiore del secolo. Comunque la mia morale è che non c'è una morale: che ci sono state cose buone prima e cose buone oggi, e viceserva. Tanto ormai avanti ci siamo andati. Piantatela di rompere i coglioni al prossimo con i vostri giusti e sbagliati, branchi di insoddisfatti e delusi incapaci! L'importante è perseverare sulle libertà civili, per il resto l'uomo è sempre stato un animale bastardo e amante del sangue, quindi che ve lo dico a fare?
Au revoir

martedì 18 agosto 2009

Che i vegliardi proibiscano i rave illegali!

Nessuno pensa ai bambiiini! Mamma li morti! E' nostro dovere proteggerci da noi stessi! Anche Linus si schiera contro i rave illegali, e spero tanto che l'abbia fatto solo per trasmettere il messaggio che fare i coglioni è immensamente ouuut.
Sentite, c'è qualcosa di più schifosamente demagogico, populista, ipocrita e stupido del proibire una cosa già illegale per dimostrare che tu, stronzo di un politico strafatto di coca, prendi a cuore la situazione e non resti indifferente davanti alla tragica giovane vita spezzata dei miei due? Fai pure lo spaccone ora che i soldi li hai rubati e la droga e le troie te le portano dirette in ufficio, con comodo, quando sollevi la tua cornetta a forma di vibratore e con nonchalanche chiedi "Ambrogio? Il solito", ma prego. Non sarebbe meglio credere nella selezione naturale della specie? Perchè, se devo essere proprio onesta, fatte salve le condoglianze di rito ai genitori che hanno dei figli così, perchè diavolo non posso fargli le congratulazioni, ai medesimi genitori, per essersi liberati dei suddetti figli? Perchè fanculo al politicamente corretto, se a 25 anni un idiota decerebrato e decorticato non sa o non si rende conto che disfarsi per dodic'ore di seguito sparandosi tutte le merdose pasticche di trementina concentrata che trova potrebbe far male, va il caso, allora mi dispiace tanto per la società e la famiglia, ma che questo demente crepi in pace senza possibilità di riprodursi mi sembra la soluzione migliore per un mondo migliore. E vedranno tutti che nella prossima reincarnazione sarà un bruco molto attento e responsabile e pieno di buoni sentimenti. Eccheccazzo! Ho concluso, Vostro Onore. Danny Crane.
Non cominciate a rompere: ho detto se non lo sa. Ormai anche a leggere i giornali per analfabeti ci trovi la gente morta, e a vent'anni le cellule cerebrali e gli strumenti da usare ce li hai, non puoi nasconderti dietro a un dito, quindi basta, cazzo. Che te lo dico a fare?
Certo, l'oppizione che va per la maggiore è che lo sai ma pensi che non succederà mai a te. E qui iniziamo con la sociologia. Perchè abbiamo il grave problema del maschio bianco ventenne, ovvero la razza che si sente più invincibile dell'universo. E vabbeeene, consideriamo che non si può spaccargli la testa a bastonate a tutti per dimostrare che il mondo è duro, cosa bisogna fare? Semplicemente piantarla di proteggere gli stupidi bambini e iniziare a sbattergli davanti a 13 anni le foto degli incidenti stradali e degli effetti della droga, facendogli gli elenchi dei loro compagni di scuola uguali a loro a cui è successo. Dopodichè ritorni al punto uno.
Va bene, ammetto che ci siano un sacco di gggiovani ignoranti e maleducati, e non so come la vedete voi, ma secondo me uno che ascolta la tecno e la house volontariamente per più di un'ora deve essere ucciso in modo possibilmente trucido. Però ci sono anche un sacco di posti dove non si fa nulla, e allora come puoi colpevolizzare un branco di poveri cristi che si organizzano un festone per i cavoli loro? Signori, io sto a Pavia: ventimila studenti, purtroppo per loro non votanti, e ci sono stati vecchi rompicoglioni che si sono lamentati preventivamente per un nuovo locale aperto vicino allo stadio. Lo stadio è praticamente fuori città, ci sono vicini solo capannoni e il poligono (ndr). Adesso, cazzo, se le vie di mezzo non esistono mi viene davvero voglia di andare a ballare e scopare e sballarmi come uno zombie per tre giorni, e poi magari anche di devastare tutto e picchiare vecchiette.
Vuoi educare un branco di ravisti, o ravari, o cmq tizi che fanno un rave? E' facile, li circondi con la cavalleria, gli tiri secchiate d'acqua gelata, li torturi finchè non sputano la droga e gli spacciatori (e gli spacciatori finchè non sputano i fornitori), e poi gli dici che o puliscono la zona e vanno a prendere il cappuccio e la brioche nei bar della tua città oppure pagano un miliooone di milioooni di multa e gli strappi il piercing all'ombelico (Dramatization). Costa troppo? Bè, diavolo, di adunate monster non so quante ce ne siano all'anno per chilometro quadrato, quindi un minimo di investimento sulla cosa si può anche farlo, dato anche il fatto che con un minimo di organizzazione puoi ottenere un ritorno economico per la tua zona (do you know... panini... parcheggi... camping... na gitarella sul lungomare per un paio di evoluti...?).
Eppoi c'è l'oppizione che ai vegliardi autoconservatori, quelli della generazione con l'LSD negli acquedotti che hanno costruito un grande e bel paese per viverci, per intenderci, piace bollare come "Che vadano a mundarìs, ai miei tempi si saltavano i fossi per il lungo". Ovvero il fatto che i ggiovani d'oggi abbiano bisogno quasi fisico di autodistruzione, e che mettano benissimo in conto quando bevono, e fumano, e si spanano il cervello tutta una notte in diiisco, e corrono in macchina come anatre senza testa, che possono morire, e forse è quello che in fondo in fondo desiderano.
Continua...
Au revoir

giovedì 13 agosto 2009

In una notte d'orrore, un bieco malandrino...


L'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stessi è questa minorità se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! – è dunque il motto dell'illuminismo. Sennonché a questo illuminismo non occorre altro che la libertà, e la più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi. Ma io odo da tutte le parti gridare: — Non ragionate! — L'ufficiale dice: — Non ragionate, ma fate esercitazioni militari. — L'impiegato di finanza: — Non ragionate, ma pagate! — L'uomo di chiesa: — Non ragionate, ma credete
Non mi è mai piaciuto Immanuel, quello che scrive sui cioccolatini. Per carità, un coglione totale è fatto diverso, somiglia più a Sant'Agostino e a Mussolini, ma gli Dei mi scampino dall'avere mai la legge morale dentro di me, mi dà i brividi, quasi peggio dell'imperativo categorico. Inoltre era un pazzo furioso con la bava alla bocca che si svegliava sempre alla stessa ora (le 5 di mattina, ho concluso Vostro Onore, Danny Crane) e faceva sempre le stesse cose: persino quello di E' già ieri, che viveva sempre lo stesso giorno, aveva una vita più varia. E non fare mai niente di nuovo è il modo migliore di dire cagate.
Ma comunque, il bel riassuntino qua sopra è azzeccatissimo! Voglio dire, non pensare sembra una cosa brutta, non è così? L'Illuminismo può essere un po' noioso, come lo sono tutti i venditori di enciclopedie e i predicatori del bene, e a volte chi non vorrebbe essere un romantico strafatto di cioccolato che rotola frignando e dormicchiando sul divano mentre guarda medievali cartoni animati? Però sinceramente, obiettivamente, onestamente, pensavo fosse ormai nel fottuto 2009 scontato che Cristo santo, se non ci fosse stato l'Illuminismo avremmo davvero dovuto aspettare che i microonde ce li portassero gli alieni e che saremmo ancora a Vota per l'oscurantismo vota per l'impero, anzi non votare per niente che tanto non sei tu lo re. No?
Ordunque, la parola Bieco io l'ho imparata da piccola, con le storie del terrore che mi raccontava mia nonna Margherita, e ad ogni modo significa "Che esprime malvagità, dalle cattive intenzioni, torvo, truce, sinistro, malevolo".
E' vero, il geniaccio che ha detto quella pensata graziosa in realtà ha pronunciato "Il più bieco Illuminismo", riferendosi al lato oscuro dello Sforzo, quello che in effetti aveva colto come senza liberarsi delle pastoie tipo Chiese e terra piatta e dalli alla strega galleggiante non si sarebbe mai andati avanti. E questo celo concediamo, va bene, è stato travisato come il Silvio. Forse anch'io avrei approfittato della prima scusa per cacciare un po' di Gesuiti neri, però dai, è il tuo lavoro, ci sta dentro che difendi la causa.
Parentesi sulla causa: io sono pienamente d'accordo sul fatto che i prof di Religione partecipino agli scrutini, perchè in un curioso slancio di ottimismo considero come spesso la materia sia composta da dialogo e discussione su argomenti di attualità o di etica, cosa che mi sembra mettere il prof in un'ottima posizione per dire ai colleghi qualcosa di vario sull'alunno, sul modo in cui parla e reagisce e queste robe qua. Ma i crediti no, no, eh. Cultura una minchia, cultura. E' semplicemente un ricatto, dato che non c'è un'offerta alternativa o un obbligo, punto. Per non parlare di "Io ti dò un creditino se tu rinunci al preservativino e a Satanino e mi dici quello che voglio sentire sentirino". Col cazzo, amigos! Per non parlare di quanto possa essere sbagliato che faccia media il voto di una materia che non fanno tutti, e grazie agli Dei non è più obbligatoria per tutti, plz thx gg. Non mi pare così difficile legalmente, anzi, mi pare anche un po' scontato, se lo volete proprio sapè.

Ciononostante, l'accostamento nella stessa frase di Bieco e Illuminismo è una scelta talmente teatrale, iperbolica, trascendentale e delirante che non può non colpire. Non so, è come dire Porco Dante, Morte alla pila, o Ziiiii quanto mi eccita strappare le unghie a morsi ai bambini.

Cosa mi fa incazzare oltre all'oltraggio culturale, agli idioti quiescenti che non hanno un cazzo da fare in vacanza, allo Stato preso a calci in culo ecc? Che il nostro presidente del C. cercherà di scambiare il pat pat sulle sue baldracche contro cose come queste, o le donne, o la prossima minchiata medievale che venga in mente al prossimo mafioso di qualsiasi categoria.
Spero tanto che a nessuno gliene freghi nulla, un po' come della messa la domenica.
Au revoir