mercoledì 10 febbraio 2010

I vampiri sono tutti scemi

Questi vampiri sono di Victoria Frances, ma somigliano tanto ai nostri giocatori!

Quest'oggi vorremmo occuparci della psicopatologia del vampiro e/o vampirofilo medio, con specifica attenzione dedicata all'ambito del gioco di ruolo. Ci avvarremo per la tenzone dell'aiuto di una guest star eccezionale: Stige, Master da quattro anni della Vecchia Cronaca di Vampiri The Masquerade live di Pavia. Mica pizza e fichi, eh! Non sto a ripetere le mie credenziali, che possono essere reperite in questo stesso sito in un'altro post di genere. Guardatela così: le riflessioni le ha messe lui, le cattiverie invece sono chiaramente opera mia!
Do per scontata una conoscenza preliminare di cosa sia un gioco di ruolo, o almeno la capacità di cercare su wikipedia una breve descrizione. Vi rimando invece alla saggezza di Nonciclopedia per una panoramica di Masquerade
http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Vampiri_La_Mascherata
per passare a illustrarvi la serata tipo, nella quale verrà successivamente inserito il Giocatore o Pg (personaggio giocante).
La nostra Cronaca conta al momento un numero di partecipanti oscillanti tra i quindici e i venti, e la cadenza dei ritrovi è di uno al mese, senza privarsi di cosiddette intersessioni organizzate in modo diretto tra Master e giocatore singolo o piccolo gruppo.
Occupiamoci per prima cosa dell'Elysium: come dicevamo, avviene un sabato al mese, talvolta preceduto da una cena rituale di socializzazione tribale. L'inizio è quasi sempre stabilito per le ore 21, e un bimbominkia di grado superiore (ovvero uno schiavo dotato però di un minimo sindacale di responsabilità) si occupa di essere in possesso delle chiavi e di far trovare la sala aperta. L'orario è determinato calcolando un tempo basilare per l'addobbo della sala e il trucco, e la speranza è sempre di mantenere basso questo intervallo preparatorio. La realizzazione ideale della serata prevede circa quattro ore di gioco, con poche interruzioni della recitazione (chiaro che ti puoi riposare i piedi e pisciare, ma non dovresti deconcentrare gli altri).
D: Egregio Master, le è mai capitato il Sabato Perfetto?
R: No, sigh.
D: Le va di descriverci una serata più statisticamente classica?
R: Il gioco inizia abbastanza bene, la recitazione viene solitamente mantenuta per il tempo necessario a discutere i problemi più urgenti e decidere come affrontarli (30 minuti circa) poi, a piccoli gruppi, i giocatori iniziano a commentare quello che hanno appena giocato.
D: Varie testimonianze ci riportano però ad un panorama orgiastico, dove il ritardo non permette mai di essere ready to go prima delle undici e i cazzi propri imperano, come anche il fuori gioco, lo spam, la gente con i piedi sul tavolo, le interruzioni per esprimere la propria indispensabile opinione, i pianti grechi di cuccioli che chiamano il Master a propria difesa contro i cativi. Barerie, ruberie, discussioni o litigi privati, omicidi fisici, metafisici e politici, sciacallaggio e uso di informazioni ottenute nei modi più biechi sono pure all'ordine del giorno almeno alla pari di tight poco stirati, nobili impomatati che si credono scaricatori di porto e invasioni di cavallette ed ex giocatori "Che volevano solo salutare". Le risulta?
R: Ehm... forse. Però non dimentichiamo i paccari più o meno dell'ultimo minuto, i pezzi di plasticaccia come unghie di Gangrel, le minacce e le contestazioni addirittura indirizzate al Master e l'immane quantità di smerigliatori di coglioni.
D: Sono confusa, il quadro è tragicomico. Ma allora questa pratica è divertente?
R: Il più delle volte.
D: Cosa intende?
R: Alla Serata Perfetta ci si può avvicinare, o almeno avere periodi lunghi e ben definiti di ottima operatività. Ma ovviamente per molti il divertimento non sta nel gioco in sè: se lo procurano piuttosto nel confronto giocatore contro giocatore invece che tra personaggi. Troppo spesso ci troviamo a dover ricordare che dovremmo essere in una sessione di Vampiri.
D: E questo non diminuisce il divertimento collettivo?
R: Bè, dipende dalla qualità del gossip.
D: E' così importante?
R: Insomma, forse non è parte del gioco, almeno per quanto riguarda i pettegolezzi più frequenti, anche se è di grande integrazione all'"ambiente". Un esempio di gossip vampirico stretto è "Tizio è un infiltrato del Sabbat"; un esempio lato "Oh bella ti ricordi quella volta che ho preso potence a 100 perchè il Giovanni che regala tutto l'ho fottuto da Dio fuorigioco?"
D: Ci faccia un brevissimo punto sulle giocate statiche, quelle, per ricordarlo agli extracomunitari, in cui non si realizza la sessione dal vivo, ma il Narratore complica la vita del Pg, che deve inventarsi qualche salto mortale. Sono più composte?
R: Dunque, di solito si risolvono in grandi bevute, corredate da tentativi di corruzione del Master con sesso e beni di varia natura, in cui si finisce spesso a parlare delle mezze stagioni e dei bei vecchi tempi, ricordati in modo diverso da ciascuno, beninteso: pensate al povero Master che, circondato, rammenta gli avvenimenti come si sono svolti realmente e resta imbarazzato dai pesci sempre più grossi; oppure i giocatori stessi muoiono orribilmente nei modi più barbarocamboleschi immaginabili, vivendo ogni tanto il magro successo di riportare a casa la pellaccia senza nessun reale guadagno, ma forse più sfogati.
D: Dunque qual è il responso? E' un bel gioco?
R: Sì, ma i vampiri sono stupidi e a volte se lo dimenticano. Ho concluso Vostro Onore. Danny Crane.

Interrompiamo per un attimo questo illuminante dibattito per addentrarci dunque più a fondo nella nostra torbida esperienza: assicurata la cornice, dobbiamo dipingere i protagonisti vivi!
Nella mia esperienza ormai decennale ho visto la varietà più assoluta di popolo: età dai quattordici agli over 50, camionisti, laureati, studenti, miliardari, impiegati, single, coppie, guardoni, madri e padri di famiglia, passanti casuali, fattoni vari, insegnanti elementari, e certo non possiamo dimenticare i cani e i F U R E T T I (Non è una Dramatization, nè un'eccezione, ripeto, NON è una Dramatization).
Le categorie nelle quali possiamo inquadrare le circa 150 anime (?) passate sotto i nostri ponti sono sostanzialmente tre:
1- I nerd: persone che adorano costruirsi vite finte e fare cose altrimenti inaccessibili, vuoi per ambientazione vuoi per capacità, e che lo fanno ossessivamente. Vantiamo registrazioni (che culo) di gente che sta male perchè non gioca da troppo tempo e rientra nel profilo di uno stalker (nei confronti del Master), oltre che spese telefoniche vicine al migliaio di euro mensili e episodi di scelta di contratti con operatori cellulari a tariffa flat (Dramatization?). Gran parte di questi individui, anche se, attenzione!, non tutti, provengono dall'esperienza del nerd-da-gdr-possibilmente-Dungeoni & Dragoni. Nel gioco privilegiano la trama, l'avventura e i superpoteri e passano il loro tempo a inventare piani secondo loro geniali, naturalmente dopo aver imparato a memoria tutti i manuali e le regole, per ignorarle meglio se intelligenti, per sbattertele in faccia se non hanno capito una minchia, ma ad ogni modo per scoprire sempre nuovi modi di gonfiare il proprio personaggio col minimo investimento, fino a giungere fino all'estrema perversione della STUV (Sessione Teorica Ufficiale di Vampiri), momento per analizzare paradossi del regolamento e per masturbarsi in cerchio con idee sempre più folli.
2- I protoemo-pseudogoth: persone che amano le atmosfere cupe, il dolore e i vestiti da sadomaso ottocentesco, le più simili ai vampiri veri dell'immaginario comune. Di solito hanno capelli lunghi neri o tinti, prediligono trucco pesante e delirano sul Corvo se rozzi, su Baudelaire se alfabetizzati. Proto sta a significare che esemplari simili esistevano anche dieci anni fa anche se non leggevano Twilight e non si chiamavano emo: in compenso si tagliavano lo stesso; pseudo si riferisce invece al fatto che non necessariamente il loro vizietto è globalmente percepibile, anche se frequente, e che spesso le pose non corrispondono a una vera fede nell'Oscurità. Questa è la categoria che incute più terrore alle Madri di Minorenni, nonostante alla resa dei conti siano tra i più innocui per la minore spendibilità del loro stile di vita e la transitorietà della tipologia di fascino. Naturalmente nel gioco si impegnano nella recitazione, e nelle ore di accanito dibattito sulla psicologia dei personaggi e dei rapporti umani, animali, sessuali, metafisici e mostruosi reciproci.
3- I devianti: persone poco inquadrabili in una sola categoria, folli di varia natura che trovano nel gioco sfoghi a necessità esotiche delle più disparate. Ricordiamo il desiderio di farsi nuovi amici, la parzialmente giustificata convinzione di trovare contatti più intellettuali, il puro trip per i vampiri e il sovrannaturale non accompagnato però da una riconoscibile degenerazione del comportamento, il bisogno di fuggire famiglie opprimenti, il tentativo di affinare ed esercitare alcune particolari abilità, la pura evasione ludica e lo schizzo di andare in giro in costume non solo a carnevale.
Naturalmente questi insiemi non sono affatto fissi, ed possibile ritrovarsi in più definizioni. Cosa accomuna quindi esemplari tanto teoricamente incompatibili? Innanzitutto i vampiri e la pazzia, cosa meno tautologica di quanto sembri, e una forte riflessione narcisistica.
Il live Vampiri permette in modo specifico di apparire a tutto tondo nei modi che più si sognano, fisicamente, psicologicamente e fuorigioco: intanto la possibilità di scegliere quale espressione del gioco privilegiare (se l'avventura o la recitazione ad esempio) favorisce la valorizzazione dei nostri lati migliori; in secondo luogo è solitamente più d'atmosfera rispetto al gioco da tavolo o anche a giochi dal vivo più d'azione, in quanto l'attività politica e di dialogo fa sì che ci siano meno interruzioni e meno "descrivo che faccio questa cosa", e questo secondo me lascia un'immagine molto più completa, romantica e "vera" del personaggio, che spesso diventa tutt'uno col suo attore; di certo poi la formazione, specialmente in una città piccola come Pavia, di una grande famiglia più o meno coesa nel tempo e negli affetti permette il tramandarsi delle leggende concernenti i vari eroi... le rimpatriate per raccontarsi le vecchie avventure sono regolari, e ogni volta il nostro personaggio indorerà di più la sua aura mistica, e ogni volta i nostri risultati verranno amplificati a formare una saga di sapore epico. L'apoteosi di questo sistema ha prodotto l'ineguagliabile Live dei 10 anni della Cronaca: sei master mitologici hanno gestito cento persone, la maggior parte delle quali nei panni dei propri personaggi storici finalmente assurti alla gloria del potere più alto che la trama consentisse. E finalmente tutti (o quasi) hanno vinto!
La struttura stessa del gioco, infine, prevede un sistema di status che annota l'importanza relativa dei ruoli nella cornice sociale: ecco, gli utenti tipo cercano di replicare tali schemi nella vita reale, ovvero nell'ambiente paravamp. Non ricalcando le trame attuali, ovviamente, ma imbastendo una serie di perversi intrighi e atroci figosità, accuratamente celate da un'elaborata Masquerade. I criteri sono vari: l'età e l'esperienza contano, se non altro per le influenze acquisite, salvo casi eccezionali di mostri cthuloidi raccapriccianti; l'intelligenza è sempre valida nel giuoco dell'Incularella; le donne hanno il naturale e, se posso permettermi, sacrosanto bonus razziale in un mondo infestato da verginelli in mal d'amore; la buona volontà e la disponibilità non ti rendono immune alle mazzate ma ti danno un tuo posticino in una stalla e gli avanzi della tavola buona ogni tanto. Purtroppo (muahahahah) ci sono anche gli scarti della società che arrivano a Vampiri già provati dalla loro pochezza, e restano a voltolarsi nei loro escrementi e occasionalmente si rendono necessarie pulizie pasquali volte a mantenere un minimo di umanità.
Qual è la strada più rapida? Chiaro: la misurazione reciproca e millimetrica dell'uccello. Pochi sfuggono al bisogno di incrociare la spada per dimostrare la propria dominanza, anzi, gran parte del divertimento si esprime nel Teorema della Quantità. Tutto ciò, attraverso suicidio in grandi avventure, azioni più mirabolanti, reperimento di appoggi, espansione della propria leggenda, battute di spirito che straccino il nemico, si palesa principalmente tra giocatori, sebbene alcuni sedicenti eletti si cimentino di tanto in tanto in sfide rivolte al Master, al fine di spacciargli per buone le proprie invenzioni deliranti sul futuro della vampiricità, senza capire che Egli non è mentecatto e non si abbassa al loro livello, nè che un decimo in più della loro attenzione se spesa verso la comunità migliorerebbe esponenzialmente il risultato globale. Come è naturale in un sistema tanto feroce, la paura ha la sua importanza: attenti alla vostra morbida giugulare, cari innocenti ingenui... se il premio in palio è l'autostima cercate di non farvela sbucciare pubblicamente da un artiglio dipinto a cuoricini. Altra infinita arena è quella della visibilità: essere bello bello bello in modo assurdo, o almeno figoso, ricevere l'approvazione dei tuoi alfa, fare qualcosa di ammirevole sono sempre robba buona; il circolo è però così vizioso che un'alta percentuale dei Pg, più o meno consciamente, prova piacere nel paccare per farsi chiamare, convincere, cercare, desiderare, pensare e leccare, persino dal Master, che di regola viene ricoperto di saliva e basta, e poi forse l'ingrato si degnerà di gratificare la plebe plaudente col magnanimo gesto, o perlomeno tenta di arrivare in ritardo per fare l'entrata scenica e farsi salutare da tutti: riprova di questo sta nel fatto che gli unici sempre presenti salvo intoppi verificabili e in orario sono alcuni sottomessi e, au contraire, l'unica persona davvero fuori dalle meschinerie perchè dotata di autorità assoluta in quanto fondatore della Cronaca.
Parentesi: io arrivo sempre in ritardo solo perchè sono stupida, giuro, in compenso difendo strenuamente la mia carica di opinionista guadagnata in anni di onorato servizio come assassina.
Si può restare fuori dal meccanismo? Ni. Il tuo valore segnerà sempre il tuo diritto alla vita e alla credibilità, ma ognuno ha i propri desideri: non tutti, per grazia degli Dei, si eccitano con i grossi peni nè quindi si sentono obbligati a esibire le loro dotazioni, non tutti vogliono essere lo Re ma possono puntare ad altri ruoli, addirittura c'è anche qualcuno di tranqui. Nessuno si salva però dalla misurazione dell'autostima: anche senza competizione tutti coloro che approdano alla Vecchia Cronaca vogliono come minimo spacciarsi per utili, oppure collezionare apprezzamento per una felicità più privata, al meglio essere amati.
I vampiri, che calpestino la terra o la carta, sono tutti schiavi della loro passione. Che ve lo dico a fare?
Au revoir

7 commenti:

  1. Ho collaborato con piacere alla realizzazione di questo post, ovviamente tutti gli avvenimenti citati sono reali (sigh)

    RispondiElimina
  2. Hai dimenticato i furetti. Una di queste creature ha tenuto in scacco l'Elysium per una sera, con mio gran divertimento successivo, visto che non c'ero, nel prendere in giro lo sceriffo che mi aveva sostituito (Zadel).

    RispondiElimina
  3. Vero, il terribile furetto mannaro puzzolente a cui tutti insieme mandiamo un bacione... Povero Zadel tra i suoi artigli orridi!

    RispondiElimina
  4. E tu mi proponi di provare a entrare in sto bordello?
    Non hai elecato granche` bei motivi, a parte cio` che avverto essere il tuo diletto personale, questo brodo primordiale di inumane genti e improbabili caratteri da Flonalizzare (= analizzare in Flo style).
    Dimmi perche` dovrei cederti la mia verginita` da live sottoponendomi alla tua crudele categorizzazione.
    Non vale come risposta "per il bene della scienza".

    RispondiElimina
  5. Uhm... perchè ti divertiresti come un bambino la mattina di Natale! E comunque tu faresti figo da paura :D

    RispondiElimina
  6. Io?
    Farei figo paura?
    IO?

    Ma sono un nano terronico, nulla di + lontano dal vampiro medio! La creatura + soprannaturale cui somiglio è un troll norvegese!

    E poi ci odieremmo, tremere/toreador baciapile tu, gangrel/brujah grezzo io.
    Al max potrei dare sfogo alla mia vena malkavian, ma ho paura del mio passeggero oscuro. O passeggeri, non so, magari ne ho + di uno...
    E se poi si liberano seriamente?
    Sai i giornali come ci campano?

    RispondiElimina
  7. Bè non è che abbiamo i modelli, eh? Anzi, un par de true nosferatu li vantiamo... Eppoi dai, i malkavian sono più che dignitosi e ne abbiamo di divertentissimi.
    La mia toreador anziano baciapile esclamò in mezzo a importantissima riunione di sabbat e camarilla piena di cristoni che tutte le loro puttanate di sette e mica sette le potevano puppare la minchia se si azzardavano a far ciocco dove lei era arpia reale (letterale).
    Il giorno che i tuoi passeggeri si ribelleranno sarò con te!

    RispondiElimina